L’intervista Riccardo Toto

Riccardo Toto (nella foto), 32 anni, figlio d'arte - suo padre Carlo ha fondato Air One e oggi è socio e consigliere di Alitalia - nel dicembre 2011 ha rilevato (per 1 euro) la compagnia charter Livingston dall'amministrazione straordinaria nella quale era precipitata. L'attività comincerà il 31 marzo, per l'estate saranno operativi quattro Airbus di medio raggio e a fine anno arriveranno due A330 per il lungo. La prima domanda, forse un po' brutale, è inevitabile: ma lei prevede di guadagnare in un settore, il trasporto aereo, dove tutti hanno sempre perso?
«Sicuramente sì altrimenti non investirei 10 milioni di tasca mia. Sono certo di quello che faccio».
E la sua fiducia da cosa deriva?
«Abbiamo un modello di business innovativo e siamo convinti che il mercato ci sia».
Ci spieghi
«Saremo una compagnia charter, venderemo i posti solo ai tour operator ma il cliente finale potrà acquistare una serie di servizi su internet o in agenzia: dalla scelta del posto al bagaglio a domicilio, dall'autista per l'aeroporto al tutor per il check in. Avremo sedili in pelle e schermi di 8 pollici per tutti, negozio virtuale in aereo e tramite una lotteria istantanea assegneremo i posti invenduti in prima classe (le classi sono due, ndr)".
E il mercato?
«Abbiamo avviato colloqui con i più importanti tour operator e siamo molto soddisfatti. Alpitour ha già firmato. Malpensa, dove siamo basati, ha perso nel 2011 Lufthansa Italia che con i suoi 6 aerei faceva anche parecchio charter. Poi molti operatori tuttora si rivolgono a compagnie estere, specie dell'Est. Noi vogliamo conquistare questa domanda. Intendiamo poi rivolgerci al mondo dei pellegrinaggi, valorizzare le località sciistiche invernali, e siamo pronti a investire con gli operatori su nuove destinazioni».
Quali sono le previsioni del suo piano industriale?
«A regime, nel 2013, avremo 11 aerei, di cui tre di lungo raggio. Prevediamo di raggiungere il break even dopo 19 mesi di attività. Nel 2013 avremo 250 milioni di fatturato».
Lei si è impegnato a riassumere i 380 cassintegrati della vecchia Livingston.
«Sì e a regime il personale sarà ben più numeroso. Prima di acquistare, comunque, ho rinegoziato i contratti, portando nel trasporto aereo istituti di flessibilità finora inapplicati: la legge Biagi, il job-sharing, la somministrazione. La società non pagherà i primi tre giorni di malattia e per le controversie si accederà all'arbitrato. Infatti la Cgil non ha firmato».


Lei ha altri progetti che s'intersecano con Livingston?
«Sì: ho presentato una manifestazione d'interesse al commissario per rilevare i villaggi di Valtur. E a Malpensa vorrei creare un centro di formazione con sei simulatori e un centro di manutenzione nel quale potremmo essere partner di Lufthansa Technik».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica