Roberto Cota, capogruppo della Lega Nord alla Camera e «pontiere» tra Fini e Bossi, lei è lorganizzatore dellimminente e delicato incontro tra i due leader.
«Con Fini ho un buon rapporto personale e anche dal punto di vista istituzionale, i nostri incarichi ci portano a parlare spesso, è inevitabile che io sia diventato il tramite».
Liniziativa di questo vertice è vostra o dellex presidente di An?
«Bossi e Fini si vedono periodicamente, è usuale che il presidente della Camera incontri uno dei segretari della maggioranza. Comunque la settimana scorsa ho chiamato Fini e gli ho chiesto di combinare. Lui era tutto contento per la telefonata, ha detto che era giusto vedersi e parlare di tutto nell'ambito di normali rapporti».
La data è già decisa?
«Martedì ci vedremo in conferenza dei capigruppo, penso che lì fisseremo per mercoledì».
Le questioni in agenda?
«Lo vedremo nei prossimi giorni. Di solito lagenda è dettata dallattualità. Oltre che dellattività parlamentare, scadenze, provvedimenti: Sarà loccasione per affrontare i temi su cui cè stato uno scambio di opinioni in questi giorni».
Il clima è teso?
«Fini è presidente della Camera e ha un ruolo super partes in cui probabilmente si sente stretto, imprigionato. È tentato di prendere posizione su temi politici. È un aspetto delicato perché, secondo me, il suo ruolo istituzionale dovrebbe imporre maggiore equidistanza su certi temi».
Come limmigrazione?
«Noi rispettiamo il presidente della Camera ma la linea del governo è chiara, gli accordi elettorali sono nero su bianco, il contrasto allimmigrazione clandestina è uno dei punti qualificanti di questo governo, noi stiamo facendo bene e abbiamo il grande consenso della gente».
Fini parla di diritti da rispettare.
«Non è questione di diritti, noi rispettiamo tutti i diritti. Il problema non si pone».
E qual è il problema?
«La cittadinanza facile non fa parte del programma concordato. Anzi è in netto contrasto con la linea di governo, non ci sono le condizioni e noi non siamo d'accordo nel merito».
Se queste sono le premesse, Bossi e Fini non troveranno mai un punto dincontro.
«Fini è una persona che mantiene i patti, lha dimostrato anche quando in aula si è discusso il federalismo e gli altri provvedimenti che stavano a cuore alla Lega. Rispetterà anche il programma sul contrasto alla clandestinità».
Quindi, se cè uno che farà un passo indietro, non sarà certo Bossi.
«Piaccia o no, questa è la politica della maggioranza. Fini avrà espresso una sua opinione per contribuire al dibattito, non penso avrà conseguenze sulla linea del governo. Questo è un esecutivo che deve lavorare e rimanere compatto».
Fini si sta smarcando dalla maggioranza?
«Non voglio e non posso credere che si presti a essere parte di disegni destabilizzanti».
E come risponde invece allattacco di Casini che ha ipotizzato una maggioranza parlamentare contro di voi?
«Casini fa solo casino.
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