da Roma
La fiammata centrista e agostana si accende di prima mattina, quando sulle agenzie rimbalza il testo di una intervista al Quotidiano nazionale di Gianfranco Rotondi. Il leader della Dc per le autonomie stende un ramoscello dulivo verso lUdc di Casini, con un plateale invito alle nozze: «I tempi che hanno portato a una divisione con lUdc - dice il ministro per lAttuazione del programma - sono cambiati. In autunno è possibile allargare il governo. Ci sono formidabili condizioni per ricomporre lo strappo».
Lauspicio di Rotondi è chiaro, a condizione che «dallUdc non venisse un diniego per riflesso condizionato». Dopo gli strappi feroci delle pre-elezioni, la domanda se Berlusconi sia al corrente di questa sua apertura ai centristi è obbligata. E il ministro replica così: «La mia riflessione è personale ma dentro una preoccupazione che appartiene a tutto il Pdl, e in primo luogo al presidente Berlusconi. In altre parole, lUdc si è esclusa da sola, non siamo stati noi a mandarla via».
Gli chiedono ancora, cosa avrebbe da guadagnare Casini entrando nel Pdl? «Questa è lultima fermata - risponde Rotondi- lui può salire tenendo presente che è alle porte una nuova tornata elettorale e in autunno è possibile un allargamento del governo. Oppure può scegliere un altro tragitto, sul quale ritengo però si abbatterebbe la mannaia delle due elezioni: in Europa tutti i partiti democristiani che hanno scelto la sinistra sono spariti nel giro di due elezioni. E una lUdc lha già consumata».
Insomma, un biglietto di ingresso nella maggioranza e un premio di arruolamento con una poltrona nellesecutivo. A cui Francesco Pionati, portavoce nazionale dellUdc, non chiude subito la porta: «Apprezzo sinceramente lintenzione di Rotondi di lavorare per ricucire i rapporti tra Pdl e Udc. «La mia è una valutazione personale di metodo e non di merito, poiché mancano gli elementi concreti di giudizio». A ravvivare lofferta contribuisce anche una dichiarazione di Flavio Tanzilli, dellufficio politico della Dca: «Condivido lanalisi di Rotondi: in vista dellautunno si potranno creare le condizioni perché lUdc rientri nel centrodestra e, dunque, faccia parte del Pdl e anche della compagine governativa».
Ma per farsi unidea di cosa può passare per la testa di Casini bisogna sentire uno degli uomini a lui più vicini, Roberto Rao, deputato, portavoce, grande regista della comunicazione dello scudo crociato. «Per carità - esordisce Rao - lofferta di Rotondi è un attestato di attenzione che non può non farci piacere, però...». Però? «Questa proposta è dettata da una percezione di debolezza della componente centrista del Popolo della libertà che ovviamente costituisce una preoccupazione per Rotondi. Ma che è esattamente il motivo per cui, prima del voto, lUdc fece la scommessa di correre da sola».
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