da Londra
«La campagna militare dellIra è finita», ha detto ieri il premier britannico Tony Blair in seguito alla pubblicazione di un rapporto secondo cui lEsercito repubblicano irlandese è «cambiato radicalmente» e «alcune delle sue principali strutture sono state smantellate». Secondo quanto ha reso noto lIndependent Monitoring Commission (Imc), lorganismo britannico incaricato di «monitorare» le attività dellorganizzazione armata nordirlandese, lIra, dunque, «non intende più ricorrere alla violenza e non ha più la capacità di sostenere una campagna militare». Il documento aggiunge che alcuni membri dellIra «rimangono coinvolti in attività criminali» ma che agiscono senza lautorizzazione dei dirigenti dellorganizzazione. Blair ha commentato le conclusioni del rapporto affermando che i politici dellUlster hanno ora un«opportunità unica» per conseguire «un accordo definitivo». Da parte sua il ministro britannico per lIrlanda del Nord, Peter Hain, gli ha fatto eco sostenendo che ora spetta ai politici «andare avanti nella giusta direzione». «La gente deve ora pensare che lIrlanda del nord è cambiata completamente? La risposta è sì. E cè una nuova minaccia da parte dellIra? La risposta è no. Si tratta di un cambiamento sorprendente, un cambiamento assolutamente essenziale», ha affermato Hain. La situazione non è invece altrettanto positiva per quanto riguarda gli estremisti protestanti, sostiene un giornalista della Bbc esperto in questioni nordirlandesi, Vincent Kearney.
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