Roberto Fabbri
Grazie Italia perché sul nucleare sostieni i nostri diritti. La stampa iraniana, schierata con il regime islamico, plaude allingresso dei rappresentanti del nostro Paese (insieme con Giappone e Canada) accanto a quelli del gruppo «5+1» nelle trattative sulla controversa questione nucleare di Teheran. Se per lagenzia Farsa, espressione dei sostenitori del presidente Ahmadinejad, «la presenza al tavolo negoziale dei rappresentanti italiano e giapponese è una sconfitta per Washington e i sionisti», laltra agenzia Mehr è più diretta: non solo Italia e Giappone «rafforzano il fronte dei Paesi contrari alle sanzioni economiche», ma «il rappresentante italiano che ha partecipato al vertice di Berlino del gruppo 5+1 ha immediatamente fatto sentire la propria voce sostenendo il diritto della Repubblica Islamica a possedere tecnologia nucleare».
Espressioni forti, che riflettono la consapevolezza da parte iraniana che il presidente del Consiglio Romano Prodi ha sempre dimostrato nei confronti del loro Paese una particolare attenzione. Sia nella veste di capo del governo italiano, con una visita a Teheran che nel giugno 1998 aiutò lIran a uscire dallisolamento, che successivamente in quella di presidente della Commissione Europea con unaltra missione nella capitale iraniana, Prodi è stato alfiere di una linea di «dialogo critico» con la Repubblica Islamica alternativa a quella dura adottata dagli Stati Uniti. Una linea che si è rivelata preziosa per Teheran nei momenti di difficoltà e che non è estranea al mantenimento per lItalia del ruolo di partner commerciale numero uno dellIran.
Anche ieri, in un passaggio della crisi sul nucleare molto delicato per Teheran, il governo italiano guidato da Prodi ha scelto di svolgere un ruolo incentrato sulla volontà di dialogo. Il presidente del Consiglio ha ricevuto in un «lungo e cordiale colloquio» di due ore a Palazzo Chigi il capo dei negoziatori iraniani sul nucleare Alì Larijani, un incontro che ha preceduto e non seguito quello già in precedenza rinviato con il responsabile della politica estera dellUe Javier Solana.
Fedele alla propria linea, Prodi ha ricordato che «lItalia sostiene in pieno, come del resto i propri partner europei, i tentativi di Javier Solana di continuare la discussione con Teheran e di rilanciare il negoziato». Prodi ha sottolineato che di aver sempre sostenuto lofferta negoziale presentata da Solana in giugno; perciò ha detto a Larijani di sperare che il suo incontro con Solana possa aver luogo «quanto prima, auspicando che ne emergano elementi utili per rilanciare il dialogo». Quanto alla richiesta della comunità internazionale di fare luce sulla natura del programma nucleare iraniano, Prodi ha detto a Larijani che la sospensione delle attività di arricchimento delluranio «è in ultima analisi interesse dello stesso Iran».
Ieri Larijani ha incontrato (su richiesta dellinviato iraniano a quattrocchi, in una saletta riservata dellaeroporto di Ciampino) anche il ministro degli Esteri Massimo DAlema, appena rientrato da un viaggio di due giorni in Medio Oriente dove ha avuto colloqui tra gli altri con la collega israeliana Tzipi Livni e con quello russo Serghei Lavrov. In un comunicato della Farnesina vengono attribuiti a DAlema i medesimi concetti espressi da Prodi.
Prima di ripartire per lItalia, DAlema ha fatto in conferenza stampa a Tel Aviv alcune significative considerazioni.
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