Alessandro Ursic
Che facciano attenzione, le grandi del calcio italiano. Se questestate compreranno giocatori a peso doro faranno contenti i propri tifosi, ma potrebbero incorrere nelle ire di qualche ulema perché lesborso violerebbe la legge islamica. Ieri, alcuni esponenti dellUniversità al Azhar del Cairo, massimo centro sugli studi islamici, hanno infatti condannato il calciomercato. Il motivo: trasforma i giocatori in «schiavi» ed è uno spreco di denaro proibito dalla sharia.
«È inutile spendere milioni di lire egiziane - ha detto Omar Mukhtar el Kadi, professore dellateneo, al quotidiano indipendente El Masri el Yom - quando un terzo dellumanità vive sotto la soglia della povertà. È una provocazione che può nutrire estremismi alimentati dal senso di ingiustizia». Il collega Mohamed Raafat Etman, docente di sharia, ha condannato il calcio tout court: «È un bene di lusso che intossica la gente evitando di far pensare a cose più serie e importanti».
In quanto custodi dellidentità musulmana, gli ulema dellUniversità al Azhar intervengono spesso su argomenti che interessano lIslam. Con pareri a volte conservatori, in altri casi più liberali. Tre mesi fa, per esempio, hanno condannato una musulmana innovatrice che aveva guidato la preghiera in una moschea di New York. Lo scorso anno hanno invece riconosciuto il diritto della Francia di vietare il velo islamico nelle scuole, e nel 2002 avevano dichiarato leciti gli interessi fissi sui depositi bancari. Una decisione clamorosa, dato che la legge islamica proibisce la riscossione di interessi sui prestiti.
Resta da vedere se la condanna del calciomercato verrà presa sul serio in Egitto, dove il pallone è molto seguito. Una cosa in comune col tanto detestato calcio, però, al Azhar ce lha.
LIslam condanna anche il calciomercato
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