L’islam non è unito, per fortuna dell’Occidente

L’islam non è unito, per fortuna dell’Occidente

Egregio dottor Cervi,
gradirei conoscere la sua opinione su un fenomeno di carattere sociale, politico e forse anche psicologico: l’esistenza degli utili idioti. Il comunismo internazionale si è avvalso della loro collaborazione, che in Italia ha conosciuto forse dimensioni storiche superiori a quelle del resto d’Europa, perché il Pci, detentore di un vasto potere non ufficialmente riconosciuto, ha potuto ricompensare gli utili idioti con privilegi, carriere, successo, impunità. Ora succede un fatto strano: che la stessa area politica di sinistra che ha generato il fenomeno dell’utilidiotismo (mi consenta questo neologismo) a pro del comunismo, ora ne genera una nuova versione a favore dell’islamismo. A questa nuova corrente, che si propone di concedere spazio a una religione intollerante e nemica della nostra civiltà e che non nasconde la volontà di soggiogarci distruggendo quelle conquiste con cui il libero pensiero ha forgiato la nostra civiltà, aderiscono politici, sindacalisti, intellettuali, preti (anche di alto rango). Qui non sono in gioco onori e favori, ma tutt’al più un improbabile tornaconto elettorale (ma non riesco a immaginare come gli imam possano accodarsi ai Franceschini e ai D’Alema...).

Quindi le domando: sostenere un dialogo impossibile con l’islam, mettere la religione maomettana allo stesso livello della civiltà occidentale, rinnegando i principi di eguaglianza, di libertà, di democrazia, di tolleranza, che cos’è? Se non è idiozia utile, è forse idiozia pura?
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