«L’Italia fa il record di turisti dall’estero»

RomaVola il turismo in Italia. I dati dei primi cinque mesi del 2011 registrano un incremento del 3,8 per cento degli arrivi alla frontiera e del 4,1 della spesa dei turisti internazionali. E nei primi tre mesi gli arrivi negli esercizi ricettivi sono cresciuti del 9,3 per cento. «Dati che non arrivano per caso, abbiamo fatto quello che in vent’anni i governi di centrosinistra non avevano nemmeno immaginato», sottolinea il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla.
Brambilla, colpisce soprattutto il dato degli arrivi di turisti stranieri (+11,7 per cento).
«È il risultato più importante, perché è chiaro che sempre di più dobbiamo puntare ad attrarre i turisti stranieri che portano ricchezza tutto l’anno, perché meno legati al nostro concetto di stagionalità delle vacanze».
A che cosa si deve questo risultato?
«Per un Paese che possiede una grande varietà di offerta era soltanto questione di centralizzare la promozione e direzionarla in modo giusto. Basta solo sapere a chi rivolgersi: il turista canadese è attratto dalla natura, mentre il cinese non va certo al mare o in montagna, ma nelle città d’arte o alla ricerca del made in Italy».
Quindi, a ognuno la sua meta...
«Il turismo internazionale ricerca un brand diversificato, organizzato a livello di itinerari: mare, montagna, arte e cultura. Ma anche sport, natura, made in Italy, religione, enogastronomia. Questo ci ha consentito anche di estendere l’area presa di mira dai turisti al di fuori delle solite mete».
Cresce però anche il turismo interno (+7,8 per cento).
«Abbiamo promosso molto e ci siamo anche avvantaggiati del calo inevitabile delle destinazioni del Nord Africa. Certo, se il 75 per cento dei turisti italiani resta nel nostro Paese il dato è difficile da migliorare. Motivo in più per lavorare soprattutto sul turismo internazionale».
E la manovra, come inciderà sul turismo?
«La norma che liberalizza orari e giorni di apertura degli esercizi commerciali è strategica per il turismo.

Rispetto al precedente decreto, abbiamo voluto estenderla a tutti i comuni italiani e non solo a quelli già classificati come turistici. Vogliamo dare all’Italia intera la possibilità di puntare su questo settore e allo stesso garantire ai turisti di tutto il mondo il livello di servizi che già sono abituati a trovare nel resto di Europa e non solo».

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