L’Italia rischia sanzioni per il rogo di Livorno

da Milano

Il caso rom rischia di trascinare l’Italia davanti alla Corte di giustizia europea che potrebbe infliggere al nostro Paese pesanti sanzioni. Il governo italiano - spiegano gli uffici del commissario Ue agli affari sociali - ha infatti tempo fino al prossimo 27 agosto per rispondere a Bruxelles, che nel giugno scorso ha aperto una procedura di infrazione accusando il nostro Paese di non aver ancora attuato completamente e correttamente la direttiva contro le discriminazioni razziali ed etniche. A ricevere una lettera formale dalla Commissione Ue, lo scorso 27 giugno, non è stata solo l’Italia, ma anche altri 13 Paesi. La lista delle inadempienze denunciate dalla Commissione Ue è lunga. Negli Stati messi in mora da Bruxelles non sarebbero infatti garantiti a sufficienza - per minoranze come i rom o i sinti - l’integrazione nel mercato del lavoro, la formazione professionale, un’adeguata protezione sociale, l’istruzione. E anche l’accesso ai beni e ai servizi pubblici, compresi gli alloggi. All’Italia, poi, vengono contestati tre punti in particolare: la mancanza di condivisione dell’onere della prova, una limitata protezione contro gli abusi e le ritorsioni, una definizione sbagliata nella legge di molestie razziali.
Ora, secondo le procedure della Commissione Ue, l’Italia dal 27 giugno aveva due mesi di tempo per rispondere alle osservazioni di Bruxelles.

Mancano quindi quattordici giorni per evitare il deferimento alla Corte Ue. E se i magistrati di Lussemburgo dovessero riconoscere le ragioni dell’esecutivo europeo, per l’Italia potrebbero scattare anche delle sanzioni.

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