In piazza del Duomo ancora la folla urlava: «Datelo a noi quel criminale», che già sul web Massimo Tartaglia era un eroe. In piazza ancora la gente urlava: «È colpa di Di Pietro», che già il popolo di antiberlusconiani ringraziava in rete il leader dellIdv. In poche ore, i fan dellaggressore del premier erano già 20mila solo su Facebook.
Tartaglia santo subito. Tartaglia presidente della Repubblica. Solidarietà al patriota Tartaglia. Siamo tutti Massimo Tartaglia. Fino alla minacciosa descrizione del gruppo su Facebook: «Uomo che ha tirato un pugno in faccia a Berlusconi»: «È solo il primo. Ce ne saranno molti altri. Potreste essere voi. E vogliamo sentirgli dire: Cribbio, nei co... me lha dato. Grazie di cuore, chiunque tu sia». È stato un tam tam in tempo reale. Appena i quotidiani hanno messo on line la notizia è stato un proliferare, chi a postare limmagine del viso insanguinato del premier, chi la foto di Tartaglia. «Noi che stimiamo luomo che oggi ha tirato un pugno in faccia a Berlusconi!!» è comparso su Facebook quando ancora non si conosceva il nome del quarantaduenne che ha scagliato un modellino del duomo in faccia al Cavaliere. Poi è stato un crescendo, a metà fra lironia e lodio. Il sistema pareva impazzito, perché sul social network i messaggi violenti o contenenti insulti vengono «segnalati», ma basta creare un nuovo gruppo per poter sfogare altri insulti. Il primo a «postare» il video del premier che si allontana in auto con il viso insanguinato è stato il blog di Beppe Grillo, che immediatamente ha raccolto commenti come quello di Ivan Attorami: «Finalmente! 10 100 1000 10000 Tartaglia! Chi semina odio raccoglie tempesta!! Continui pure a offendere il paese ogni giorno e vedrà sto nano mafioso cosa gli aspetta... lo andiamo a prendere a palazzo Grazioli».
Ma è su Facebook che si sono riversati a migliaia gli antiberlusconiani, beate domeniche senza altro da fare. «Un eroe contemporaneo», Massimo Tartaglia. E che importa se laggressore del premier è in cura da 10 anni al Policlinico di Milano per problemi psichici. «Solo un folle poteva trovare il coraggio di fare per fare ciò che tutti noi volevamo fare, dobbiamo sostenerlo!» scrive Ambra Floris, che suggerisce: «Dobbiamo assolutamente fare una colletta per pagargli gli avvocati». E a proposito. «Speriamo non finisca come il povero Cucchi» scrive un tizio che si è iscritto a Facebook con il nick name: «Tartaglia santo subito». Il premier lo denuncerà? «Ora subirà le pene dellinferno, siamo con te!» scrive Matteo Orlando. Ma no, ironizza Francesco Sicari, «secondo me non lo denuncia», altrimenti «Silvio dovrebbe entrare in tribunale, un posto che non gli piace». In generale, il grido è: chi la fa laspetti. Vincenzo Cama: «Chi se le cerca prima o poi...». «Finalmente è lui a prenderle» e «13/12/09 data da ricordare: un uomo in piazza Duomo a Milano dà un pugno a Berlusconi spaccandogli un labbro. Grazie di cuore» sono le descrizioni di due dei numerosi gruppi. «Il sangue è sempre nostro...ma non sempre» dice reser blanco sul blog di Grillo, seguito da Gianluca Caporlingua: «Chi semina vento dodio non può che raccogliere una tempesta di mazzate».
Anzi, un pugno e venti giorni di prognosi sono poca cosa, per il popolo degli anti-Cav. «Azz, si poteva fare meglio», è stato il commento di «pugno in faccia a Berlusconi» alla notizia (falsa) che il premier è stato dimesso dal San Raffaele. Che poi, poiché i dietrologi non mancano mai e la strategia della tensione ha sempre un suo perché, in molti hanno fatto anche il seguente, contorto ragionamento: e se questo Tartaglia invece che un eroe o un folle, o un folle eroe certo, fosse una comparsa nel grande teatro allestito dal premier per recitare la parte del martire e poter cambiare la Costituzione? «Lo show e di pessimo gusto, gli attori recitano molto male» scrive bob rene sul blog di Grillo. «Ora siamo obbligati a parlare di questo c... di attentato» si associa miki nimm.
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