L’Oikos l’aveva detto: «Pulire le sterpaglie vicino ai campi rom»

L’Oikos, organizzazione di volontariato che ha l’incarico di monitorare la prevenzione dagli incendi boschivi nel Comune di Roma, aveva già avvertito che ci sarebbe stato il rischio, come tutti gli anni, che si sviluppassero incendi in prossimità dei campi nomadi e che, probabilmente, la politica e il clamore mediatico avrebbero costituito un fattore imprevedibile che non avrebbe aiutato chi cerca di combattere gli incendi boschivi. Il presidente dell’associazione di volontariato Enzo Minissi, aveva già sollevato la questione - come documentato nella cronaca de il Giornale del 29 giugno scorso -, chiedendo al Comune di «coinvolgere la Protezione civile nel controllo e prevenzione delle aree dove sorgono i campi nomadi, nei quali da troppo tempo si finge di ignorare il rischi ambientali che corrono gli occupanti dei campi, dagli incendi, ad altri problemi di tipo sanitario - ambientale». «Tutto l’Agro Romano e gran parte del verde cittadino sono a rischio incendi - spiega Minissi - . Le aree intorno ai campi nomadi non fanno eccezione. Non siamo, comunque stupiti, dato il clima politico, che anche un incendio di sterpaglie venga scambiato per pulizia etnica. In ogni caso, a qualcuno potrebbe venire in mente di usare il fuoco a scopo intimidatorio e il buon senso suggerisce di mettere in atto alcune misure elementari di prevenzione. Ieri - continua - abbiamo inviato un fonogramma al Sindaco e agli uffici competenti affinché le aree intorno ai campi vengano ripulite con urgenza dalle sterpaglie per una profondità di 20 metri. Così se si sviluppa uno dei soliti incendi nelle vicinanze, non potrà fare alcun danno all’interno del perimetro» . Alfonso D’Ippolito, segretario dell’associazione aggiunge: «Quelle sterpaglie in via della Magliana avrebbero dovuto, in base all’ordinanza sindacale del 5 giugno 2008 sulla prevenzione degli incendi, essere rimosse o interrate. Dobbiamo notare con disappunto che l’ordinanza del Sindaco non viene ancora fatta pienamente rispettare e che solo grazie all’eccezionale piovosità di quest’anno non stiamo ancora pagando l’abituale, pesante tributo all’incuria che è la causa primaria degli incendi.

Il Comune può, comunque intervenire con i suoi mezzi per rimuovere le sterpaglie e poi far pagare il conto ai proprietari dei terreni non in regola e così, con poche ore di lavoro, ci risparmieremo tutti un bel po’ di grane».

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