L’omaggio a Nick Drake

Peter Buck dei Rem e Robert Smith dei Cure lo riconoscono come un maestro. Addirittura quest'ultimo trasse ispirazione da un suo celebre testo per dare nome alla band. Omaggiato per decenni, Nick Drake visse così molto più a lungo di quanto la sorte gli permise. Il tragico epilogo si ebbe in un giorno di fine novembre, anno 1974: il celebre musicista fu trovato morto appena 26enne nella sua villa di un sobborgo di Birmingham; giaceva circondato da farmaci antidepressivi, tanto che l'ipotesi più accreditata rimase quella del suicidio. Turbamento interiore e testi che rimandano all'amore perduto: Nick Drake ebbe tutto per essere catalogato come bello e dannato, genio dallo stile folk inconfondibile.
Dopo la morte prematura si registrò un progressivo aumento delle schiere di fan sedotti dalle sue liriche. Tra questi spicca Keith James, cantautore che negli ultimi anni si è dedicato alla riproposta del repertorio di Drake in numerosi tour in Inghilterra e all'estero.

Lo vedremo all'opera stasera (ore 21) allo spazio Oberdan di viale Vittorio Veneto 2 (info: 0277406300/02), per la rassegna «Suoni e visioni»: Drake sarà ricordato attraverso la performance di James alla chitarra e Rick Foot al contrabbasso; verrà inoltre proiettato un video documentario sulla vita dell'autore scomparso.

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