Professor Garattini, cosa ne pensa dellomeopatia?
«È il nulla».
Comè categorico.
«Quando la gente si trova a corto di soluzioni si butta verso direzioni senza base scientifica. Poi succedono disastri».
Lei ha mai analizzato un boccetta omeopatica?
«Non cè bisogno. Se si prendono due flaconcini e si scambia letichetta non se ne accorge nessuno. Oltre una certa diluizione non cè più nessuna molecola».
Come mai?
«Per fare un prodotto omeopatico selezionano una sostanza madre, un sale o un estratto di pianta. Poi prendono una parte di questa soluzione e la diluiscono in 99 parti di acqua. Poi agitano. Questo processo viene fatto per 10-15 volte. Alla fine non è più possibile identificare alcun principio attivo».
E perché si comprano questi prodotti?
«La gente è attratta dai prodotti misteriosi».
Ma non servono o fanno male?
«Il niente non può fare né bene né male. Peccato che a volte sostituisce cose efficaci».
Come linsulina in un diabetico?
«Quello è stato un atto criminoso. Il diabete di tipo 1 non può rimanere senza insulina».
Quando funziona leffetto placebo?
«Per una malattia non grave».
Ma come ci si può tutelare dagli imbrogli?
«Bisogna obbligare a mettere sulle etichette il principio attivo».
E non lo fanno?
«No, ed è una truffa che mi auguro venga smascherata».
Qual è il giro di affari dellomeopatia?
«Circa 300 milioni di euro».
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