L’omosessualità usata per aggirare la legge italiana

Il primo ad approfittare della norma che tutela i gay a rischio persecuzione fu Mohamed, clandestino senegalese di 24 anni che nel febbraio 2005 riuscì a stoppare l’espulsione spiegando che se fosse tornato nel proprio Paese sarebbe quasi certamente finito in galera. Anche in quel caso a decidere fu un giudice di pace torinese, che accolse la tesi dell’immigrato e annullò il provvedimento d’espulsione nei suoi confronti. La sentenza creò un precedente importante. Da quel momento, un numero sempre maggiore di clandestini è riuscito a restare in Italia approfittando della norma prevista dal Testo Unico sull’Immigrazione. Numerosi gli episodi in tutta Italia. Nel 2006 sono risultati 101.704 i clandestini individuati, per tutti è scattato un provvedimento di espulsione. Di questi, solo 13.397 sono stati espulsi con accompagnamento alla frontiera, 73.

497 sono stati invece destinatari di un ordine del questore: ma solo in 2mila hanno lasciato il Paese. Sono infine 4.065 i clandestini cui è stato ordinato di lasciare il territorio entro 15 giorni. Oltre 5.000, infine, gli stranieri accolti per protezione umanitaria o asilo politico.

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