«L’onore di essere il prefetto della città-motore del Paese»

(...) dinamismo imprenditoriale e solidarietà per i più deboli, economia competitiva e beneficenza per i più bisognosi. Sa sempre mantenere dritta la barra della giusta rotta, come ha sempre dimostrato nella sua storia. Ha da sempre la capacità di conseguire, consolidare e rafforzare i traguardi più impegnativi. Per continuare a far ciò è però necessario valorizzare l'unità, il gioco di squadra, il lavoro in comune.
L'Italia, si sa, è il Paese dei municipi, delle realtà locali, dei particolarismi. Se tutto ciò costituisca una risorsa o un peso non si può dire in maniera aprioristica: la diversità è una ricchezza quando il lavoro di tutti confluisce in obiettivi comuni e condivisi. Quando invece rimane soltanto diversità, senza alcuna sintesi e senza finalità comuni, diventa un fardello alla lunga insostenibile. La ricchezza del federalismo sta, per l'appunto, nel realizzare il «foedus», quel patto di alleanza comune che dà origine al significato stesso della parola.
Lavoro comune e gioco di squadra diventano così lo strumento primario per conseguire risultati importanti. Spero in tal senso di costituire - con un lavoro umile e discreto - il momento di coesione del sistema, il collante necessario per dare unità alle istituzioni al fine fondamentale ed esclusivo di essere al servizio della città, della provincia e dei suoi cittadini. In questa direzione Milano e le sue istituzioni sapranno muoversi con consapevole e convergente determinazione.

Con tali sentimenti e con il più sincero spirito di servizio rivolgo ai milanesi un cordiale saluto, con l'auspicio di un futuro sempre più prospero e con un ringraziamento anticipato per la benevolenza e per la comprensione con cui vorranno giudicare il lavoro del nuovo prefetto. A tutti un augurio fervido e caloroso.
Prefetto di Milano

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