da Roma
I prezzi del petrolio possono ancora salire. Nonostante la settimana passata si sia chiusa con nuovi record - venerdì il Wti ha toccato a new York i 117 dollari al barile, mentre il Brent ha superato quota 114 dollari - già si intravedono nuovi picchi. Questo significa che la bolletta energetica italiana potrebbe superare questanno i 32 miliardi di euro, 6 miliardi in più del 2007. Il prezzo della benzina è già a 1,40 euro, il gasolio viaggia a 1,39 euro al litro. E altri aumenti sono in arrivo.
AllInternational Energy Forum di Roma, il segretario generale dellOpec Abdullah al-Badri ha chiarito che i Paesi produttori attribuiscono i record di prezzi alla debolezza del dollaro e alla speculazione finanziaria, più che allandamento della domanda e dellofferta: «Fino a quando ci sono altri fattori che influenzano il mercato - ha detto - noi pensiamo che i prezzi possano salire». È noto che, a causa della debolezza dei mercati finanziari, molti operatori stanno speculando sui future delle materie prime, greggio in prima fila. Dallo scorso agosto, quando è esplosa la crisi dei mutui subprime, il prezzo del greggio è aumentato del 60%. Si calcola che nei primi tre mesi del 2008 siano affluiti sul mercato dei future del greggio 40 miliardi di dollari in più del primo trimestre 2007. In tale situazione, lOpec non aumenterà la produzione. «Non ci sarebbe - ha spiegato il presidente dellorganizzazione, Chakib Khelil - alcun impatto sui prezzi.
LOpec ha aumentato la produzione lanno scorso, e i prezzi sono rimasti elevati». Secondo i produttori, lincremento dei prezzi petroliferi non ha nulla a che fare con i fondamentali economici. In effetti, il rallentamento delleconomia globale dovrebbe teoricamente provocare una discesa della domanda e dei prezzi, non un loro aumento.
Ma il caro-greggio sembra non fermarsi più. Dopo i record della scorsa settimana, cè chi ipotizza che quota 120 sarà raggiunta in breve tempo. Ed a medio termine, non si esclude che verranno toccati i 150 dollari al barile.
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