Ma per l’opposizione in Comune ci sono molte più ombre che luci

Mentre Alemanno porta i primi due anni di mandato sotto i riflettori, qualcun altro, l’opposizione in testa, si concentra sulle ombre della sua amministrazione. In ordine sparso: le difficoltà nello smaltimento dei rifiuti nel centro storico, in particolar modo quelli che provengono dai cassonetti per la raccolta differenziata; il successo scarso o quasi nullo dell’ordinanza contro i writer, che dall’8 febbraio al 26 aprile ha prodotto soltanto 3 multe, davvero un’inezia per una metropoli in cui il decoro è e deve essere una priorità. Per converso sono da mettere all’indice gli eccessivi oneri che gravano sulla polizia municipale, costretta a barcamenarsi tra mille incarichi e 6 ordinanze da far rispettare, perdendo forse di vista il suo scopo principe, quello di regolare il travagliato traffico capitolino. Il parlamentare del Pd Jean-Lèonard Touadi, assessore ai tempi di Veltroni, ha parlato addirittura di una «città allo sbando», sostenendo che la mancata approvazione del bilancio abbia gettato «la macchina amministrativa nel caos». Il Pd locale ha invece convocato una conferenza stampa quasi in contemporanea con quella del Campidoglio per consegnare una simbolica pagella alla giunta. «È in crisi economica, gestionale e politica: il voto che gli diamo è tre», ha affermato il capogruppo Umberto Marroni. I problemi sarebbero sia strutturali che funzionali: da una parte, secondo il Pd, «la maggioranza non ce la fa a governare e si è spaccata in consiglio comunale con il gruppo dei “dissidenti”»; dall’altra, secondo il consigliere Daniele Ozzimo, «per il settore sociale in due anni sono state fatte solo 2 delibere. Tra l’altro una era un atto dovuto».

E poi i tagli del 50 per cento ai municipi e del 30 per cento alla stagione estiva; il fatto che manchi ancora il piano regolatore degli impianti sportivi o progetti per nuovi corridoi e parcheggi; alcune grandi infrastrutture al palo, come la Roma-Casal Monastero, oltre a una serie di incarichi esterni e commissioni quantomeno discutibili. Nessuna tragedia, solo punti su cui lavorare per il bene della città: in fondo il tempo non manca.

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