Economia

L’Oréal? Nacque un secolo fa in una cucina

Era il 1907 quando un giovane ingegnere chimico francese originario dell’Alsazia, Eugène Schueller, nella cucina del suo appartamento mise a punto la prima colorazione permanente per capelli. La produsse nel bel mezzo della notte e già il mattino seguente la consegnò agli acconciatori parigini con il marchio Auréole. Schueller, grande senso degli affari, aveva creato le basi del suo futuro impero.
Fondò quindi, insieme con il suo contabile, André Spery, la Société française de teintures inoffensive pour cheveux, poi ribattezzata L’Oréal. Passarono solo pochi anni da quella notte che i prodotti del chimico francese furono distribuiti in gran parte del mondo.
Oltre a mettere in atto una strategia di successo basata su ricerca e innovazione, Schueller fu un imprenditore assai fortunato nella scelta dei tempi. Aveva concepito il prodotto giusto al momento giusto. Produsse quello che le donne desideravano da tempo. Ci troviamo infatti alla fine della prima guerra mondiale, le donne reclamavano la libertà dei movimenti: di giorno indossavano camicie, di sera file di perle che si agitavano al ritmo del charleston. E si facevano tagliare i capelli corti che avevano bisogno di forma e soprattutto di colore. E i prodotti L’Oréal conquistarono il mercato. La società fu abile a capire le esigenze dei consumatori, soprattutto quando il fronte popolare vinse le elezioni e introdusse le prime ferie pagate...
In seguito Marilyn Monroe e Brigitte Bardot, con le loro chiome bionde, portarono ulteriore fortuna a Schueller che riuscì a produrre la prima colorazione chiara (Imedia D) e il primo shampoo colorato (Colorelle).
Alcune ombre però sono nascoste nella vita di Schueller, che si dice diede vita al La Cagoule, chiamata ufficialmente Comité secret d'action révolutionnaire (Comitato segreto d'azione rivoluzionaria), una violenta organizzazione francese d'ispirazione fascista e anti-comunista che agì negli anni Trenta con lo scopo, tra gli altri, di rovesciare la Terza repubblica francese. Poche sono le informazioni, alcune top secret. Però si racconta che le prime riunioni della Cagoule si tennero nel quartier generale dell'azienda. Inoltre, alcuni ex Cagoulards (come ad esempio Jacques Corrèze) vennero successivamente assunti come dirigenti della ditta fondata da Schueller.
Schueller morì nel 1957. L’Oréal è oggi controllata da Nestlé (26,4%), dal ministero del Tesoro francese (3,9%) e per il 42,2% dal mercato (la società è quotata alla Borsa di Parigi dal 1963). Il rimanente 27,5% è nella cassaforte dell’unica figlia di Schueller, Lilliane Bettencourt, che a 35 anni, orfana di madre, ha ereditato l’immenso patrimonio. Attualmente è tra i francesi più ricchi (al secondo posto dopo Bernard Arnault), il suo patrimonio è valutato da Forbes in 16 miliardi di dollari. Lilliane è molto riservata, non ha mai rilasciato interviste e «ha sempre avuto un ruolo molto defilato», raccontano in azienda. Insomma non ci sono molte notizie sulla sua vita tranne il secondo matrimonio con Jean-Pierre Meyers, dopo aver sposato il politico francese André Bettencourt. Vive in una sontuosa dimora a Nevilly-Sur-Seine, in Francia. Ha una figlia, Françoise, che fa parte del cda della L’Oréal.


L’Oréal ha conseguito nel 2005 un fatturato di 14,533 miliardi di euro, conta circa 52mila dipendenti e dispone di 4 divisioni operative: prodotti professionali (citiamo tra gli altri Kerastase e Redken), prodotti di lusso (Lancôme, the Body Shop, Guy La Roche, Giorgio Armani Parfumes & Cosmetics, Biotherm), prodotti per il grande pubblico (Garnier, Maybelline New York e SoftSheen-Carson) e cosmesi attiva.

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