Da qualche anno, il cuore pulsante del «Fuori Salone» batte nei chiostri dellUniversità Statale, con il rettore Enrico Decleva ben lieto di cedere lauditorio dellAula Magna ai designer convocati dal network targato Interni. La kermesse cittadina, che si compone di un mare magno di mostre disseminate ovunque ma concentrate soprattutto in alcune fatidiche «zone», rappresenta lala creativa e più culturale di una settimana che dice grazie ai privati ma che ancora stenta a dare un panorama omogeneo alle centinaia di migliaia di visitatori, poco incoraggiati da unaccomodation alberghiera che in questi giorni ha triplicato le tariffe. Un vero peccato che la città abbandoni il «Fuori Salone» a una giungla senza regole visto che rappresenta levento culturale contemporaneo più internazionale di Milano. Ma torniamo a via Festa del Perdono dove oggi la rivista «Interni», unico vero punto di riferimento per i visitatori nostrani e foresti, oggi inaugura «Think Tank», una mostra a tratti spettacolare che ironizza sullo stato dellarte della progettazione domestica e collettiva. La gita vale la pena di cominciarla proprio da qui, tra le installazioni en plein air allestite nei chiostri come tante allegre isole di creatività. Una piattaforma in cui, nelle intenzioni dei curatori, si condividono temi di politica sociale, scienza e tecnologia. Tra i designer e le aziende presenti, citiamo Jaime Hayon con Enel, che attraverso la Smart Grid Gallery, mondo immaginario che connette le diverse forme di energia rinnovabile, vuole rendere umana e comprensibile la tecnologia più complessa. Kengo Kuma con Casalgrande Padana, John Pawson con Alfredo Salvatori, Matteo Thun e Consuelo Castiglioni-Marni con Ahec Group, Mario Trimarchi e Frida Doveil con Deborah Milano, Jean-Michel Wilmotte con Cristina Rubinetterie, Daniel Libeskind con CityLife. Non manca la star Philippe Starck che nei cortili dellUniversità presenta la sua Revolution Air, la nuova microturbina eolica con possibilità di essere usata anche a livello domestico. Le «isole», una sorta di salotti urbani allestiti da aziende leader del settore dellarredamento e design italiano e internazionale, presentano prototipi inediti e pezzi delle ultime collezioni. Tra le collaborazioni, Giulio Iacchetti con Rosenthal e Sambonet, Marco Merendi con Lavazza A Modo Mio, Davide Groppi, Marco Vigo con Mio Dino, Fabrica con HP e Maurizio Favetta con Ar-thema.
Dalla Statale alla Villa Reale, dove il Salone inaugura levento «Tutti a tavola», una mostra sul rapporto cibo-bellezza che si estende anche alle sale della Pinacoteca di Brera. Lesposizione vuole essere «album multisensoriale» dedicato al rito della convivialità italiana attraverso la suggestione delle arti del passato e la creatività di artisti e designer di oggi. Capolavori dell'arte italiana «dialogano» con artisti contemporanei, da Ermanno Olmi a Robert Wilson, da Peter Greenaway a Vanessa Beecroft. Ma senza dimenticare la solidarietà, entrando alla mensa dell'Opera di San Francesco per i poveri, anche per sensibilizzare i giovani.
Per quanto riguarda le cosiddette «zone» del design, non si può rinunciare alle lunghe code in Tortona, partendo dal Superstudio Più (Tortona 27) che presenta il «Temporary Museum for New Design», per finire allo Spazio Herno (Savona 19) che ospita la creatività belga fino alla Fondazione Pomodoro (Solari 35) con Saporiti Italia e le sperimentazioni sonore del Festival di Musica Elettronica Node. Nella zona Ventura-Lambrate, vale la visita «13.
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