L’Orchestra d’Abruzzo «lascia il segno» con Beethoven

«La musica lascia il segno» è l’efficacissimo slogan dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese, che ha aperto la stagione portando per la prima volta l’integrale delle Sinfonie di Beethoven nei capoluoghi dell’Abruzzo. Risorta dalle ceneri dell’Aquila, l’Orchestra lancia attraverso la musica un messaggio forte: le difficoltà si possono superare investendo sul talento e la qualità. E così anche se i fondi destinati alla cultura sono sempre più esigui, l’intraprendenza del Direttore Artistico e capo dell’Orchestra, il maestro Ettore Pellegrino (tra l’altro uno dei più talentuosi violinisti italiani, per anni prima parte dell’Orchestra della Scala), hanno fatto sì che l’ISA sia un esempio virtuoso per tutti. Da qui anche la scelta di investire su talenti emergenti come il Maestro Alvise Casellati, italiano di nascita e newyorkese di adozione, che dirigendo la Quarta e la Settima di Beethoven in tutti e quattro i capoluoghi abruzzesi ha trascinato gli entusiasmi di un pubblico esigente e preparato. A questo si deve aggiungere la bravura dell'Orchestra il cui perfetto equilibrio tra le varie componenti ha consentito di dare grande rilievo agli strumenti.

Il Maestro Casellati - che ha diretto senza partitura - è riuscito a dare grande brillantezza ai fraseggi, ad interpretare fedelmente le articolazioni originali di Beethoven, e a sottolineare la cantabilità delle varie parti solistiche. A lasciare il segno più che altrove il concerto all’Aquila, città che più delle altre ha bisogno di essere rivitalizzata. Applausi calorosi e richieste di bis, hanno fatto scordare gli orrori del terremoto.

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