L’orchestra Una Verdi «itinerante»

Woody Allen, innamorato del cinema italiano, ha voluto fare un omaggio alle nostre pellicole anni Cinquanta con il suo «Gianni Schicchi». O meglio, con il «Gianni Schicchi» di Giacomo Puccini, l’opera che Allen ha riletto per il teatro di Los Angeles e che il 26 luglio arriva per la prima volta in Europa al Festival di Spoleto.
La direzione è di James Conlon, Sir Thomas Allen sarà il protagonista. La Sinfonica Verdi di Milano, invece, prenderà posto nella buca d'orchestra: dopo la collaborazione umbra del 2002, quest'anno ritorna a Spoleto per cinque appuntamenti tra cui il concerto di apertura (26 giugno al Teatro Romano) e di chiusura (12 luglio in Piazza Duomo). La Verdi sarà dunque una sorta di complesso semi/residente.
A lei il compito di rendere omaggio a Gian Carlo Menotti, fondatore di una manifestazione storica, a due anni dalla scomparsa. Oltre all’opera di Puccini nella versione di Allen, offrirà anche «l’Histoire du Soldat» con la partecipazione di Luca Barbareschi. Quindi chiuderà con un concerto in piazza centrato su George Gershwin e affidato all’interprete che lega il proprio nome a questo compositore, il direttore e pianista Wayne Marshall.
Ora ci si attende che la Verdi bissi il risultato dell’estate 2008, quando la bella piazza di Spoleto - ci rammenta Alessio Vlad, direttore artistico del Festival – raccolse la bellezza di tremila persone. Numeri inusuali per la musica classica.
L’estate della Verdi è un po’ umbra ma anche un po’ milanese, naturalmente. Prima di partire per una vacanza quest’anno più lunga del solito (a causa dei lavori nell’Auditorium) l’Orchestra offre due concerti a luglio, il 6 e il 19.
Si tratta di un viaggio ideale per «i Milanesi che non vanno in vacanza», come ironizza Luigi Corbani, direttore generale della Verdi.

Allude a un programma che compie il 6 luglio un itinerario musicale a bordo di un virtuale Orient–Express, da Parigi a Istanbul, nel segno di pagine di Joseph Strauss, Brahms, Borodin.
Il 19 luglio, invece, si punta su Caraibi e Sud America attraverso pagine di Gershwin, Marquez, Ginastera e Lecuona. La direzione è affidata a Giuseppe Grazioli.

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