L’orgoglio dei tifosi e la giornata degli addii

L’orgoglio dei tifosi e la giornata degli addii

Sarà la domenica di Sampdoria-Catania. Sfida che ha poco da dire ormai per la compagine blucerchiata, gara che potrebbe significare la salvezza per i siciliani. Ma sarà anche la domenica dei tifosi, pronti a radunarsi in piazza, alle ore 12 in piazza De Ferrari, per ritrovare «l'orgoglio blucerchiato». Tutti in corteo, fino a Marassi, per salutare la squadra «dopo una stagione avara di soddisfazioni». Ma finisce un ciclo e la Gradinata Sud sa che questa sarà l'ultima domenica dei gemelli Flachi-Bazzani, del tecnico blucerchiato Walter Novellino, forse anche del capitano Sergio Volpi. Della vecchia guardia, il prossimo anno, rimarrà solo Angelo Palombo, nuovo capitano della stagione '07-'08. Il resto è contorno: gli spalti saluteranno l'ultima sfilata casalinga della Sampdoria. Poi sarà rifondazione. «Giusto così», ha detto ieri il bomber bolognese. È tempo dei saluti, comunque. Poi, verso il finire del match, ci sarà anche spazio per Saadi Gheddafi. Il patron Riccardo Garrone vorrebbe poterlo vedere in campo per qualche minuto e se il dolore al polpaccio che assilla il figlio del leader libico lo consentirà, ci sarà posto anche per lui.
Così Walter Novellino è pronto a dar vita all'ennesima passerella della stagione, dopo aver lanciato i tanti giovani e dopo che ieri è stato convocato anche Luca Calzolaio, promettente difensore classe 1988: per lui prima chiamata in prima squadra e maglia numero 54. Non saranno invece della partita Bazzani, fermato dal fastidio al polpaccio che già gli ha fatto saltare le ultime sfide, e Parola, ai box per problemi muscolari. Ma questo, dicevamo, è contorno. Perché l'addio più sentito, dopo cinque anni da ricordare, nel bene e nel male, sarà proprio quello del tecnico che a fine partita andrà sotto la Sud a salutare Ultras e Fedelissimi. L'allenatore avellinese nei giorni scorsi ha chiesto scusa per un episodio accaduto l'estate passata: «Ero in sede con alcuni tifosi ci fu un piccolo screzio e fu colpa mia. Un mio familiare non stava bene e reagii male. E adesso è ora di chiedere perdono». Poi però aggiunge: «Un bel quadro lo si apprezza quando non lo si ha più». Novellino non avrebbe voluto separarsi dalla Sampdoria, ma il ciclo è finito.

Il problema è che quello nuovo dovrà portare vittorie e un po' di qualità dopo aver visto all'opera una squadra operaia, con alcuni lampi di genio e un filotto negativo da dimenticare.
Una pagina da lieto fine, questo dovrebbe essere il «the end» di oggi al Luigi Ferraris.

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