La vicenda era appetibile per i palati di Repubblica, che infatti si sono mossi veloci: nel piccolo comune di Aielli, provincia dellAquila, sarebbe stato inaugurato «in gran segreto» un busto dello zio di Gianni Letta (nella foto a destra), per celebrare la piazza Guido Letta (nella foto a sinistra). Subito al cielo sono salite proteste e accuse: i soldi utilizzati, 20mila euro, sarebbero del fondo per il terremoto e, non bastasse, il personaggio in questione fu «prefetto fascista», «rigoroso attuatore - secondo lAssociazione dei partigiani - delle leggi razziali». Su Facebook, ça va sans dire, è stata rincarata la dose.
Il Comune di Aielli - sindaco: Benedetto di Censo - ha dovuto correggere questo frettoloso inquadramento storico, diramando una nota dove spiegava che Guido Letta ha ricoperto per decenni (e dopo regolare concorso) il ruolo di prefetto, fin dallepoca giolittiana e che dal fascismo era perfettamente equidistante. E che, non da ultimo, il busto è una donazione privata gratuita. Ma non rovinate la festa a quelli di Rep, che il comune di Aielli ha comunque deciso di querelare.Lossessione di «Repubblica»: vede il fascismo anche se non cè
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