L’sms mandato a Maran: «Ok per la collaborazione»

Il messaggio arriva sul cellulare dell’assessore a metà luglio. «Ho parlato della questione con Baruffi e Penati, sarei disponibile a entrare nel suo staff personale per 10mila euro l’anno».
A mandarlo è Antonio Rugari, presidente del Consorzio trasporti pubblici, l’uomo che - due giorni dopo la formazione della giunta Pisapia - dice a Filippo Penati che «considerata come è andata a Milano, credo che si possa tentare di risolvere la questione di Piero (Di Caterina, ndr), prima che si vada oltre certi limiti». A ricerverlo, invece, è Pierfrancesco Maran, titolare dei Trasporti a Palazzo Marino, nella bufera per le pressioni ricevute proprio da Rugari. Maran - in un’intervista al Corriere - ha ammesso di averlo incontrato, per poi liquidarlo in mezz’ora. Diversa la versione di Rugari, secondo cui l’incontro durò due ore, e una trattativa ci fu. Ora, quell’sms che tira in ballo, oltre a Penati (considerato lo sponsor di Maran nell’ultima campagna per le amministrative) anche Maurizio Baruffi, capo di gabinetto del sindaco.
Il «negoziato» fra Maran e Rugari, dunque, sembra esserci stato. Maran risponde all’sms chiedendo che gli venga inviato il curriculum, cosa che Rugari fa. Poi la situazione si complica e secondo rumors di Palazzo Marino salta - concidenza temporale - anche per la notizia dell’indagine che sta coinvolgendo Penati. Il 20 luglio, infatti, la Procura di Monza dispone le perquisizioni a carico dell’allora vicepresidente del consiglio regionale. Ma a quel punto, in mano agli inquirenti ci sono una serie di intercettazioni che mostrerebbero come un abboccamento con il Comune di Milano - per risolvere le questioni aperte tra l’imprenditore di Caterina e Penati - sia stato provato, e che oltre a Penati si sia speso anche il nome di Baruffi.
L’inchiesta, intanto, va avanti. I pm Walter Mapelli e Franca Macchia, infatti, intendono fare accertamenti su eventuali passaggi di denaro avvenuti fra il 2007 e il 2008 tra due indagati, l’ingegnere Michele Molina e l’architetto Renato Sarno (uomo di Penati) in relazione all’Idroscalo Center. Sarno e Molina - secondo quanto riferito da Di Caterina - avrebbero avuto contatti in relazione al progetto, quando Penati era presidente della Provincia.

Il Gruppo Percassi - a cui Molina è stato accostato - nega però che l’ingengnere sia stato «né un manager, né un dirigente, né un dipendente del gruppo, con il quale ha intrattenuto soltanto un rapporto di consulenza professionale su specifici oggetti, mentre la società Api non fa affatto parte del gruppo Percassi».

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