RomaNellUdc si mostra apprezzamento per le avance che arrivano dal Pdl e per la proposta di alleanza con il centrodestra ribadita ieri sul Giornale dal ministro Sandro Bondi.
Rocco Buttiglione si compiace del fatto che «siano stati dismessi i toni da crociata nei nostri confronti» e le «intimazioni a confluire nel Pdl», e sottolinea che da Bondi è arrivato il «riconoscimento della dignità politica e dellautonomia dellUdc, e questo non può che farci piacere». Ma questo, fa capire, non vuol dire che si possa aprire un tavolo di trattativa con il centrodestra, perché i centristi non sono disponibili a «discutere prematuramente delle alleanze».
In vista delle Regionali del 2010, lUdc vuole chiudere il massimo di accordi (vincenti) possibile. E Pier Ferdinando Casini vuole che siano più a «macchia di leopardo» possibile, col centrodestra sì (le trattative sono in stato avanzato in Lazio, Campania, Calabria, Marche) ma anche col centrosinistra (si dialoga in Puglia, Liguria, Piemonte). Il leader centrista sa che quel tipo di consultazione costituisce il terreno ideale per mettere a frutto quella rendita del 7% circa, e per ritagliarsi un ruolo di ago della bilancia nella scelta dei candidati governatori. Ma senza per questo lasciarsi «cooptare nelluno o nellaltro schieramento come partner», avverte il leader. Anche perché alle prossime politiche mancano ancora tre anni, e di qui ad allora troppe cose possono cambiare per fare adesso una qualunque scelta di campo.
Trattative a 360 gradi, dunque: «Chi è davvero interessato a ad aprire un dialogo con noi, venga a confrontarsi regione per regione», annuncia Buttiglione. Il confronto, in verità, dietro le quinte è già cominciato. E almeno in Puglia (regione cruciale che il centrosinistra vuol continuare a governare) secondo fonti autorevoli del Pd, unintesa tra Casini e Massimo DAlema sarebbe già quasi fatta. Intesa che ovviamente comporterebbe il sacrificio di Nichi Vendola e laccordo su un nome «moderato» gradito a Casini. Circola quello di Adriana Poli Bortone. Ma il Pdl è deciso a far saltare il banco. Puntando intanto sulla dura resistenza di Vendola a farsi dare il benservito e sulla possibilità che il governatore decida di candidarsi comunque, spaccando il centrosinistra: «Vendola ha un suo capitale di almeno il 15% dei voti, e nei sondaggi è ancora il candidato governatore più gettonato», fa notare Gaetano Quagliariello, che nel Pdl sta guidando le operazioni di recupero della Puglia. I dalemiani ammettono la difficoltà: «Dovremo convincere Nichi, per ora è un problema tutto aperto».
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