L’Udinese s’arrampica tra le grandi d’Europa

Iaquinta e Natali mettono subito al sicuro la qualificazione. Ma poi c’è da soffrire

nostro inviato a Udine
Non c’è la pioggia, a Udine, ma piovono stelle di felicità. L'Udinese, Serse Cosmi - che esce fra l’ovazione del pubblico -, la città e la regione intera volano in Champions League, mica scherzi. Vittoria (3-2) meritata, cercata, raggiunta anche con sofferenza. E ora il sogno è realtà. L'Europa che conta è qui.
La partita è stata bella, ben giocata nel primo tempo e ben gestita nel secondo dai friulani. Lo Sporting propone Loureiro al centro, Rochemback avanzato e la coppia Sa Pinto-Moutinho vicini alle punte Douala e Liedson. Ma a mettere subito le cose in chiaro è l’Udinese: dopo 2’ Muntari raccoglie il cross di Zenoni e colpisce il palo. Trema Rogeiro.
Lo Sporting cerca la manovra corta, ma Muntari è una diga, recupera palloni e corre per tre: al 12’ serve un delizioso assist a Di Natale. C’è fuorigioco, ma l'attaccante inventa un tacco volante che sbatte sulla traversa. Non vale, ma per gli occhi è uno spettacolo. Negli spazi dei portoghesi s’infilano i friulani. Un minuto dopo Ricardo soffia a Di Natale il pallone del possibile vantaggio. I biancoverdi possono solo tirare da fuori, il centrocampo bianconero filtra e non c’è spazio. Facile per De Sanctis bloccare la conclusione di Rochemback al 15’.
Al 21’ la svolta: Muntari recupera l’ennesimo pallone, serve Di Natale che triangola e permette al ghanese di lanciare Iaquinta. Ricardo in uscita sfiora l'attaccante che va giù: per l’arbitro è rigore. Generoso. Come all’andata, è lo stesso Iaquinta a trasformare. Lo stadio esplode, lo Sporting vede le tenebre. Già sbilanciati in avvio, i portoghesi vanno in confusione e continuano con i tiri da fuori, senza creare pericoli. Costretti a scoprirsi, i lusitani subiscono anche il raddoppio, fatale. Minuto 35: angolo di Muntari (mostruoso), testa di Natali e palla sotto le braccia del lentissimo Ricardo. Ma il discorso qualificazione, apparentemente chiuso, si riapre al 38’. Gol di Douala - dribbling su Bertotto e rasoterra che beffa un incerto De Sanctis - per dire che non è finita. La punta di Peseiro crea scompiglio nella difesa bianconera. Ma nel primo tempo non c’è altro.
C’è Edson nella ripresa per Tello. Si presenta con un sinistro su punizione, e De Sanctis ne approfitta per farsi perdonare. Obodo prende un calcio in faccia e Cosmi se la prende con Peseiro che ribatte: «Calmati, è il gioco». Che si fa duro, con poche occasioni. Anche Deivid, al posto di Sa Pinto, cerca di dare spinta alla manovra, ma Natali è insuperabile, e Bertotto non sbaglia più. Al 18’ Di Natale spaventa Ricardo: il suo destro sfiora il palo. Ma la gara è bloccata, vive di poche, saltuarie, conclusioni. Cosmi cambia Muntari, stanco, con Mauri, che si presenta così: doppio dribbling e sinistro che sibila sulla traversa.
Alla mezz’ora: Edson colpisce il palo su punizione, l’arbitro fa ripetere, ci prova Beto e lo stadio tira un sospiro di sollievo. Palla fuori. Barreto rileva Di Natale, Peseiro prova la carta (disperata) Pinilla e toglie un difensore, Rogerio. E paga. Al 45’ l'Udinese, e lo stadio a seguire, va in orbita (Champions).

Iaquinta recupera un pallone sulla sinistra e mette al centro: Barreto in scivolata fa 3-1. Il gol di Pinilla al 48’ serve solo per il tabellino. La traversa di Obodo, pochi secondi dopo, a far tremare (di gioia) ancora il pubblico. Che si scioglie (di commozione) al fischio di Hauge.

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