La Commissione europea getta acqua sul fuoco per il caso rom, dopo le accuse al Comune partite dal convegno delle Stelline. Palazzo Marino - come ha osservato il suo rappresentante, Claudio Azzollini - «è stato messo sul banco degli imputati» per la politica degli sgomberi. Oltre che dal mondo delle ong anche dal delegato dal commissario europeo Vladimir Spidla, Jan Jarab, secondo il quale in Italia vigono solo «politiche repressive», e questo nonostante il progetto comunale finanziato dal governo con 13 milioni, anche per casa e lavoro. Matteo Fornara, della rappresentanza a Milano della Ue, precisa: «In nessun momento la Commissione europea ha processato il Comune», «laffermazione che lUe condanni lItalia o le sue città è totalmente falsa». «Jarab ha descritto nei dettagli i principi comuni fondamentali dellinclusione dei rom come sono stati raccomandati a tutti i Paesi dellUe, italia inclusa». «Né Jarab né il sottoscritto hanno mai detto «avete discriminato i nomadi». E in effetti è stato nei colloqui a margine che Jarab ha parlato di politiche solo «repressive»: «Il discorso dominante - ha commentato nonostante il piano - resta repressivo». E Milano è stata inserita in una «tendenza alla non integrazione».
Ma le dichiarazioni di Jarab sulla repressione non sono piaciute affatto a Carlo Fidanza, consigliere comunale ed europarlamentare del Pdl: «Presenterò subito uninterrogazione alla Commissione europea per chiedere conto di quanto dichiarato dal delegato del Commissario».
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