L’ultima di De Magistris: Napoli si rilancia coi suk

RomaC’è la crisi, c’è sempre la camorra, c’è pure la munnezza: i problemi di Napoli li conoscono tutti, non serve un genio per fare l’elenco delle cose da fare. Quando si passa al come, le ricette divergono e la fantasia va al potere. Così nel faccia a faccia Gianni Lettieri si gioca subito il capitano: «Nella mia giunta ci sarà pure Fabio Cannavaro, farà l’assessore alle politiche giovanili. La città ha bisogno di buoni esempi e lui certamente è un eroe positivo». Luigi De Magistris si lancia invece in un programma visionario: «Niente inceneritore nella periferia orientale, in quell’area svilupperemo il progetto dalla green economy con misure di defiscalizzazione e zone franche, in modo che gli imprenditori siano stimolati ad investire».
Dal grigio dei sacchetti dei rifiuti che ricoprono le strade del Golfo, al sogno verde dell’energia pulita. Il salto è notevole e l’ex pm lo vuole fare passando attraverso una delibera sulla spazzatura. «Sarà il mio primo atto da sindaco. Abolirò la Tarsu, una tassa ingiusta, realizzerò un impianto di compostaggio e darò finalmente il via alla raccolta differenziata: con un adeguato porta a porta, si può arrivare velocemente al settanta per cento». Cifre ridicole, secondo il candidato del Pdl: «Raggiungeremo il cinquanta per cento di differenziata in dieci mesi. Prima è impossibile. In attesa di questa razionalizzazione della raccolta e della costruzione dell’impianto di compostaggio, per il quale lavoreremo giorno e notte per almeno otto mesi, esporteremo i rifiuti all’estero». Dove? «In un Paese europeo, ho già un accordo». Quanto alla periferia orientale, Lettieri cerca di restare sul concreto: «Il mio piano prevede quattro miliardi di investimenti pubblici e privati per la zona, est, Bagnoli e il centro, una banca per il microcredito e progetti di social housing. Tutto ciò potrebbe valere ventimila posti di lavoro in due anni».
Il dibattito è teso, a tratti aspro, senza esclusioni di colpi. De Magistris fa quello che tutti si aspettano, lo sceriffo, e batte sui temi della legalità. «Napoli non vuole essere amministrata dal candidato di Nicola Cosentino, sul quale pende una richiesta di arresto per concorso esterno in associazione camorristica. Lettieri sarebbe un imprenditore? Piuttosto un “prenditore” di soldi pubblici che è sempre andato a braccetto della politica trasversale e che ogni mattina deve fare il giro di telefonate per controllare se nel suo entourage sono ancora tutti a piede libero».
Lettieri non si fa pregare, anche lui se serve sa fare il duro. «De Magistris sarebbe un uomo onesto? Non lo so. Ma forse è meglio non andare sul personale. Basta vedere come ha fatto il magistrato». I moderatori e i riformisti, sostiene, non possono votare un Masaniello. «Da pm ha distrutto delle famiglie, mentre io ho creato posti di lavoro e ricchezza, rischiando sempre in prima persona con le mie risorse e senza avere soldi dallo Stato. Lui invece ha sprecato denaro pubblico per mettere in piedi delle inchieste che non hanno portato da nessuna parte». E poi: «È contrario all’immunità parlamentare in Italia mentre in Europa la utilizza e io non posso querelarlo per le bugie che dice su di me. Perché non rinuncia ai 25 mila euro che guadagna a Strasburgo?». Appuntamento in tribunale, replica De Magistris, «quando non avrò più l’immunità e sarò sindaco di Napoli».
Si parla anche del futuro della città. Lo sceriffo l’ha trovata «chiusa, demotivata e depressa» e adesso la vuole «riaprire, creando luoghi di aggregazione sociale e culturale multietnici con la cessione alle associazioni di immobili del Comune inutilizzati». Via libera ai suk, insomma, ma non solo. Porte spalancate a tutti: «Se la gente va fuori la sera, tanti episodi di microcriminalità di cui abbiamo letto non ci sarebbero stati». Insomma, «una svolta è possibile, la mia candidatura ha già trasformato la sfiducia in partecipazione, mobilitazione e entusiasmo». Ma guai a dire che De Magistris è il candidato del centrosinistra. Anzi, lui si tiene bene a distanza dal Pd: «Io mi rivolgo a tutti, voglio fare il sindaco per Napoli. Nella mia giunta non ci sarà nessun esponente delle vecchie amministrazioni, io sono alternativo anche a Bassolino».
Secondo Lettieri tutto ciò è «solo demagogia».

Il candidato del centrodestra guiderà, assicura, una «giunta di alto livello dove gli assessori ogni tre mesi dovranno presentare un rendiconto, come si fa nella società quotate in Borsa». Ma la chiave sta nello sbloccare i tanti progetti fermi. «Ci penserà la legge obbiettivo, il primo dei miei 72 punti del programma».

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