L’ultima truffa: «Mi hai urtato l’auto risarciscimi subito»

Più raggiri messi a segno in diverse zone della città Macchine prese a bastonate durante i sorpassi

Un bastone che spunta fuori all’improvviso da un finestrino per colpire violentemente la fiancata dell’auto in fase di sorpasso. È l’ultima frontiera della truffa. Nelle vie della capitale ne sono stati registrati diversi di raggiri così. E non sono stati concepiti da un’unica banda, ma da diversi gruppi di furbi che agiscono in più parti della città seguendo sempre lo stesso copione.
Luogo prescelto dai truffatori di turno sono strade di città a due corsie o vie di periferia dove la velocità consente di sorpassare auto più lente. Ha più probabilità di cadere in trappola chi viaggia da solo, meglio se è un anziano o una donna. Il copione è più o meno sempre lo stesso: i truffatori - a bordo sono quasi sempre in due per incutere maggior timore - lasciano che la propria auto venga superata da quella della vittima prescelta. Senza dare troppo nell’occhio si affacciano dal finestrino per colpire con un bastone, o a volte con un sasso, la carrozzeria del malcapitato. Che, spaventato dal forte rumore, rallenta e poi si ferma per vedere cosa è successo.
A quel punto i due scendono dalla macchina e si fingono seccati per l’accaduto. Dicono di essere stati urtati di striscio durante il sorpasso e di avere riportato un danno. Poi propongono di fare il Cid, dando per scontata la responsabilità dell’altro. Il povero automobilista è spiazzato. Non gli sembra affatto di aver stretto la macchina accanto in fase di sorpasso, ma allo stesso tempo vede sulla fiancata della propria auto un danno che prima non c’era. E anche l’altra auto ha una profonda ammaccatura sulla fiancata di guida. E poi quei due lo incalzano, gli dicono di aver molta fretta, gli chiedono di poter risolvere la questione velocemente. Propongono una transazione diretta, senza pezzi di carta: cento euro in contanti e il discorso si chiude lì. Se lo sfortunato guidatore dice di non avere quella somma, i truffatori fingono di accontentarsi anche di meno: cinquanta euro vanno bene lo stesso. Così, l’aria minacciosa dei due, l’esiguità della somma richiesta e il desiderio di sbrigare la faccenda al più presto, senza perdere altro tempo a compilare il Cid, fanno sì che il guidatore ceda all’imposizione e sborsi la cifra richiesta. Una volta intascato il denaro i due si dileguano.
Diverse le denunce arrivate finora alla polizia, che ora sta indagando, tantissime le segnalazioni ricevute dall’associazione per la difesa dei cittadini e dei consumatori Robin-Hood.

«Le zone finora colpite - spiega il vicepresidente dell’associazione, Patrizio Pavone - sono via Battistini, via Aurelia, l’autostrada per Fiumicino, via Togliatti, i vari Lungotevere, via Colombo, corso Trieste, Muro Torto, Raccordo Anulare».

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