Parchi di Nervi ancora gratis. L'assessore del Comune di Genova, Roberta Morgano, ha smentito quanto apparso su alcuni quotidiani: cioè che lei, in un incontro con il Municipio Levante, avrebbe proposto di far pagare l'accesso ai Parchi per preservarne l'integrità. «Una affermazione che non è mai uscita dalle mia labbra - spiega l'assessore - Tanto meno in sede di riunione di Municipio, come invece è stato riportato». Non si dovrà quindi pagare un ticket per poter dare le noccioline agli scoiattoli, né per passeggiare nel roseto o tra i viali del parco levantino. Che, però, ha indubbiamente bisogno di una grande opera di riqualificazione. Parte dei fondi residui dalle Colombiane del '92, più di 3 milioni di euro, saranno destinati al recupero di parte del parco. «In seguito a un intervento così importante dovremo però decidere tutti insieme come salvaguardare questo patrimonio e l'investimento fatto - dice Roberta Morgano - Dovremo studiare un sistema per mantenere quanto sarà realizzato». Tolta l'ipotesi biglietto, a questo punto. Soddisfatto Giuseppe Murolo, An, che ha portato la questione all'attenzione dell'assessore. «Non è così che si previene l'incuria - commenta il consigliere comunale - gli spazi pubblici devono restare fruibili da tutti. Senza contare che i Parchi hanno più di dieci entrate. Mettere una sorta di bigliettaio per ogni accesso, si tradurrebbe in una spesa elevatissima per il Comune». E, in quel caso, addio al costo «simbolico» del biglietto. Il tema del controllo degli accessi e della gestione dei parchi cittadini, comunque, non è ancora esaurito. Roberta Morgano, che ha la delega di coordinatrice del «Progetto straordinario per la riqualificazione dei Parchi» si è impegnata a sottoporre a breve alla commissione competente quando fatto con i suoi uffici. «Stiamo sviluppando un piano di recupero di tutto il verde cittadino - dice - Ci sarà un dibattito con tutto il consiglio comunale».
Sul tema della sicurezza, l'assessore Francesco Scidone, dopo le dichiarazioni «corrette» dal Prefetto, è tornato sulla questione «patto per la sicurezza», per specificare come sono stati impiegati i fondi previsti da questo accordo. Un milione e mezzo di euro spesi per impianti di video sorveglianza, per attrezzature per le forze dell'ordine e per la prevenzione e l'educazione.
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