È una processione lenta e crudele. Entrano quasi di soppiatto, sconfitti e disperati. Sono i parenti. Sono i fratelli e le sorelle, i genitori, i cugini, gli amici. Gente che ha perso tutto in un istante. Che ha sperato fino allultimo di trovare il nome sulla lista buona, di ritrovare la mamma o il figlio sullelenco dei ricoverati. E invece no. Lincontro è lì, nella camera ardente. Corpi in fila in un obitorio immenso, allestito nei padiglioni del Palazzo dei congressi di Madrid, lo stesso che era stato utilizzato per l11 marzo, laltra data maledetta della Spagna in cui persero la vita 119 persone per mano degli estremisti islamici. Lei è insieme agli altri. È la moglie di Ruben Santana. Quel volo non doveva nemmeno prenderlo, andava alle Canarie dai genitori, aveva prenotato per il 21 ma essendo rimasto un posto libero lo aveva cambiato con il giorno prima. Al momento del guasto luomo aveva già iniziato ad avere dubbi, aveva chiamato la moglie, lei gli aveva chiesto di scendere. Ma non cera riuscito. «Ormai hanno chiuso tutto, non ci lasciano uscire». È stato lultimo messaggio. Chi esce da quellobitorio ripete una solo frase: «Perché proprio a noi?». Fuori ci sono almeno 300 volontari venuti a prestare soccorso alle famiglie delle vittime.
«Si trovano ancora nella fase in cui non hanno realizzato, non reagiscono ancora». Juan Mari Urruzuno è uno degli psicologi che cercherà di alleviare il dolore di coloro che hanno appena identificato i propri cari. Vanno e vengono dal Palazzo dei congressi, iniziano liter con il medico legale. Tornano a casa o in albergo dopo aver visto lorrore in faccia. «Cerchiamo di prepararli a ciò che vedranno perché normalmente la gente si aspetta di veder i corpi dei propri cari in uno stato migliore», dice il medico. «Il riconoscimento diretto dei resti della persona è utilizzato come ultima chance», dice unincaricata della Croce rossa. Prima ci sono le foto.
Intanto chi resta cerca di darsi una spiegazione. Rimangono ancora da chiarire le cause, i meccanismi. Cera quel guasto, quel «surriscaldamento in una presa daria». Il comandante avrebbe voluto far rientrare laereo alla porta dimbarco ma i tecnici sono intervenuti sul posto per «isolare il sistema staccando linterruttore che forniva lenergia».
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