L’Unione disunita anche per difendere corso Italia

L’Unione disunita anche per difendere corso Italia

La circoscrizione approva le richieste d’intervento, il Comune fa spallucce. Logico, si direbbe: non si tratta di una circoscrizione qualunque, ma dell’unica governata dal centrodestra, quella Medio Levante (al timone, Pasquale Ottonello). E invece no, tanto logico non è, se solo si pensa che la circoscrizione-Fort Apache in pieno territorio rosso avanza richieste sponsorizzate dall’unanimità dei consiglieri, o almeno senza alcun voto contrario, al massimo qualche astenuto. Abbastanza, però, per far emergere ancora una volta alla luce del sole le contraddizioni dell’armata Brancaleone del centrosinistra che predica unità e razzola spaccature.
È il caso dell’istanza avanzata dal consigliere Francesco Massa, di Alleanza nazionale, che chiedeva l’intervento di Tursi per stroncare quel «fenomeno» ormai radicato in corso Italia, lato mare, tra lo sbocco di Lungomare Lombardo e il Nuovo Lido, dove al sabato e alla domenica sono installati «numerosissimi banchetti per la vendita di alimentari e merci varie». Tutto ciò, mentre cresce in zona la presenza di ambulanti clandestini extracomunitari. Arrivati al voto, 13 consiglieri dicono sì alla richiesta, 8 si astengono (diessini e margheritini), mentre spuntano due contrari, entrambi diessini. Che significa: quando sentono odore di propaganda populista - «Nessuno tocchi gli immigrati, soprattutto clandestini, da qualunque fedina penale provengano» - gli esponenti del centrosinistra si scompigliano, e ognuno va per la propria strada, che non è esattamente quella dell’unità nel Partito democratico.


Non è successo niente - ma le contraddizioni nel campo del centrosinistra restano - anche nel caso dell’iniziativa del consigliere Fabio Orengo, sempre di Alleanza nazionale, fatta propria dai membri del parlamentino con l’astensione degli esponenti di Ds e Margherita: verificato - ma è sotto gli occhi di tutti - che «sono state messe in atto numerose occupazioni permanenti o temporanee di suolo pubblico», in particolare in viale Caviglia (chiosco di frutta e verdura), piazza Verdi (due postazioni), piazza della Vittoria (Bottega solidale), corso Italia (rivendita libri) e piazza Savonarola (tavoli a servizio bar), senza nemmeno interpellare la circoscrizione, Orengo e il suo gruppo chiedevano all’amministrazione comunale di «prendere i provvedimenti adeguati» ai sensi della normativa vigente. Sottoposta al voto, la richiesta ottiene 13 consensi, nessuno contrario e 13 astenuti del fronte Ds-Margherita. Risultato: non è successo niente. Il Comune ha fatto orecchie da mercante. Forse per qualche imbarazzo.

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