L’Unione marcia divisa sul 2 giugno

È finita con il centrosinistra a marciare diviso alla meta del 2 giugno. Patrizia Muratore di Italia dei Valori vota con il centrodestra. In tre si astengono: Rosario Monteleone della Margherita, Renzo Guccinelli dei Ds e Giovanni Battista Pittaluga di Gente della Liguria. In due non votano: Roberta Gasco e Luigi Patrone di Gente della Liguria.
A far scoppiare la bagarre in consiglio regionale l’ordine del giorno di Gianni Plinio e Alessio Saso di An che chiede di «sostenere presso il presidente della Repubblica il mantenimento della parata del 2 giugno a Roma in occasione della festa della Repubblica». La maggioranza non ne vuole sapere: «La questione è superata: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha confermato la parata e ha invitato alla cerimonia sia il presidente della Giunta, Claudio Burlando, sia il presidente del Consiglio, Mino Ronzitti, che parteciperanno ufficialmente con il gonfalone della Regione».
Superata o no la questione, il centrosinistra si spacca. Muratore vota con il centrodestra. In cinque preferiscono non stare al gioco, ma non se la sentono di votare contro. «La verità è che qui la linea la detta Rifondazione - attacca Plinio -. Avrebbero potuto presentare un altro ordine del giorno, invece hanno preferito dare un voto contro le forze armate».
L’assemblea si aspettava che Plinio ritirasse l’ordine del giorno. Lui ha risposto feroce: «Sfido il più malizioso fra i maliziosi a dire che queste tre righe a favore della parata sono strumentali.

Se la questione è superata, tanto più si può e si deve esprimere un sostegno politico alla partecipazione del nostro Gonfalone». Il documento è stato respinto e Plinio è stato lapidario: «Questa è una sfiducia politica a Burlando, che sarà laggiù a titolo personale».

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