L’Unione resta divisa, il Polo applaude

Grillini fa l’ironico, Russo Spena (Prc) parla di interferenze E Casini aggiunge: molti gli omosessuali contrari ai Pacs

da Roma

Le parole del nuovo presidente della Conferenza episcopale, Angelo Bagnasco, riaccendono il fuoco delle polemiche sulle coppie di fatto. Sia quelle interne al centrosinistra che non ha mai trovato un accordo sui Dico, il ddl che riconosce le convivenze, sia quelle tra i due Poli.
Nel partito di Clemente Mastella l’intervento del successore di Ruini viene accolto con grande favore. «Monsignor Bagnasco giustamente ribadisce la posizione della Chiesa sulle unioni di fatto. Non si tratta di un’invasione di campo: le indicazioni del Presidente della Cei sono per noi validi indirizzi, che ripropongono al mondo politico la dottrina sociale della Chiesa», dice Mauro Fabris, capogruppo dell’Udeur alla Camera.
Non la pensa così il ministro per i Diritti e le Pari opportunità, Barbara Pollastrini, che esprime «rammarico davanti alla ribadita opposizione dei Vescovi nei confronti di una proposta legislativa tanto equilibrata e saggia». Molto più cauto il commento di Franco Monaco della Margherita. «In tema di unioni civili, monsignor Bagnasco avanza di nuovo rilievi critici che non intendiamo minimizzare - osserva Monaco -. Ma, nelle sue parole, ci pare di rinvenire accenti sereni e dialogici, il riconoscimento delle responsabilità dei laici cristiani, la consapevolezza che alla Chiesa spetta diffondere un messaggio in positivo sulla famiglia, di cui promuovere il valore».
Sarcastico invece Franco Grillini, diessino e presidente onorario dell’Arcigay: «Anche il nuovo presidente della Cei, in perfetta continuità con il predecessore Ruini, prosegue nella polemica contro una legittima proposta del Governo e contro i diritti dei cittadini conviventi come uno sconfortante disco rotto. Visto il clima non proprio primaverile di questi giorni si potrebbe dire: piove sul Bagnasco», ironizza Grillini.
Anche il segretario dello Sdi, Enrico Boselli, osserva che Bagnasco «si allinea con la posizione del suo predecessore, cardinale Ruini», confermando che «la gerarchia ecclesiastica pur d’imporre le proprie tesi, utilizza tutti i mezzi, dal referendum alla mobilitazione di piazza sino alla esplicita pressione sui parlamentari cattolici». Secondo Boselli «questi comportamenti evidenziano sempre più il superamento di fatto del Concordato» e per questo chiede «innanzi tutto a Fassino e ai Ds» di intervenire in difesa della laicità dello Stato.
Durissimo il capogruppo di Rifondazione comunista al Senato, Giovanni Russo Spena, che accusa le gerarchie ecclesiastiche di pressioni «sulle scelte del Parlamento italiano continue, martellanti e sempre più ultimative».
Sul fronte opposto i commenti del centrodestra, unanime nel condividere l’intervento della Cei. «Il giudizio sui Dico, ribadito da monsignor Bagnasco, richiama ancora una volta alla responsabilità politici e legislatori», dice Maurizio Lupi di Forza Italia che aggiunge di non considerare le parole di Bagnasco «come una ingerenza o come il tentativo di vincolare la libertà individuale delle persone» ma invece come «una sollecitazione a porre una forte attenzione ai valori che sono alla base della nostra società, primo tra tutti il rispetto dell’istituzione-famiglia». Lupi poi conferma l’adesione al Family Day del 12 maggio.

Per il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, «ci sono tanti omosessuali in Italia che non chiedono i Dico e che vivono con dignità la loro condizione». Infine Riccardo Pedrizzi, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa di An, esalta «la missione civilizzatrice della Chiesa, che lungi dall’essere ingerenza, è costruzione del bene comune».

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