L’Unione usa l’Amiu come discarica di ex politici

L’Unione usa l’Amiu come discarica di ex politici

Andrea Sassano, già assessore comunale nella giunta di Giuseppe Pericu in quota Ds, quindi transitato nelle file di Unione a sinistra, è il nuovo consigliere di amministrazione dell’ex municipalizzata Amiu, oggi Azienda multiservizi e di igiene urbana. Al tavolo di vertice si troverà accanto al presidente Paolo Momigliano e all’altro consigliere Pietro Antonio D’Alema, i quali - non è un mistero - avrebbero visto con favore la riconferma di Cesare Castelbarco Albani, esponente del mondo economico stimato a livello trasversale. Via libera invece al diktat per Sassano, secondo i dettami della «nuova stagione» voluta dal sindaco Marta Vincenzi («Non più di tre amministratori nelle società controllate dal Comune!»). Immediate e tutt’altro che favorevoli le reazioni alla nomina di Sassano, che oltre ad aver abbracciato la politica a tempo pieno svolge l’attività non meglio definita di «consulente aziendale per lo sviluppo organizzativo e dell’implementazione di sistemi di gestione qualità e ambiente». Che siano queste le doti adeguate a proiettarlo in alto - e non l’appartenenza a uno schieramento politico che sta fagocitando il 100 per cento delle cariche di «sottogoverno» locale - viene contestato dal capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Raffaella Della Bianca, secondo cui «la designazione di Sassano conferma che la "nuova stagione" è sempre di più solo uno slogan da campagna elettorale e mai applicato nei fatti. Il metodo di scelta oggi, come nel passato, - insiste l’ingegnere Della Bianca - avviene in base a lottizzazioni politiche per rinfrancare equilibri sempre più fragili all'interno del centrosinistra e tra questo e il suo sindaco Marta Vincenzi». Ma c’è di più, a giudizio del capogruppo azzurro: «Tale metodo di scelta è sicuramente una tra le cause di malessere e disagio che affligge la politica in questo momento storico dove appare chiaro ai cittadini che nel "pubblico" non vengono valorizzate e riconosciute capacità elementari e necessarie quali la competenza e la bravura.

Infatti tale logica - conclude Della Bianca - fa sì che in tutte le imprese pubbliche i posti di presidente e amministratore delegato siano assegnati dalla politica in base al vantaggio (politico) che ne può ricavare. La nuova stagione inizierà quando anche nella nostra città si riconoscerà il merito e non l'appartenenza e saranno dati ai cittadini i servizi migliori e tariffe minori».

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