L’Uragano Wilma sempre più vicino a Yucatan e Florida

da Washington

Pur se un po’ più indebolito rispetto al «mostro» in cui si era trasformato - è sceso da forza 5 a 4 - l’uragano Wilma ha cominciato a colpire ieri mattina le coste della penisola messicana dello Yucatan, dove sono state già fatte sfollare decine di migliaia di persone, tra le quali almeno 35mila turisti che si trovavano negli alberghi di Cancun.
Con venti attorno ai 230 km orari, che potrebbero aumentare a 250/300 nelle prossime ore, Wilma ha già spazzato le isole dei Caraibi, provocando 13 vittime, dodici ad Haiti e una in Giamaica.
Dallo Yucatan all’Honduras, a Cuba e all’arcipelago delle Keys in Florida, l’allarme rimane alto. Per sabato è atteso il passaggio di Wilma in Florida. Le autorità hanno dichiarato lo stato d’emergenza. Criticata per una lenta risposta federale per Katrina, l’amministrazione del presidente George W. Bush sta cooperando con i funzionari della Florida in preparazione dell’arrivo dell’uragano. Bush ha mobilitato la Guardia nazionale e preparato piani di evacuazione che potrebbero essere attuati quando sarà più chiaro il percorso di Wilma. Il portavoce della Casa Bianca ha dichiarato che «la gente dovrebbe prendere molto sul serio questo uragano».


Wilma dovrebbe risparmiare gli impianti petroliferi del Golfo del Messico, che stanno ancora annaspando dopo essere stati colpiti dagli uragani Kathrina e Rita. Intanto a Cuba almeno 500mila persone sone state evacuate.

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