Certo che guardano tutti lui, Enrico Mentana, l’uomo nuovo de La7 che ieri ha riunito lo stato maggiore per presentare il palinsesto autunnale. Lui sorride, sotto sotto ci gode assai mostrando l’entusiasmo di un debuttante e pure la consapevolezza di essere uno degli anchorman più amati senza se e senza ma. Però aspetta fino alla fine prima di parlare. Intanto scorrono le altre novità: ritorna Daria Bignardi con Le invasioni barbariche dopo l’anno sabbatico a Raidue (inizio il primo ottobre, attese grosse sorprese) e Ilaria D’Amico riprende il suo Exit a tempo pieno dopo la maternità. Chi non riprende è invece Maurizio Crozza che salta un giro e probabilmente si rifarà vedere in primavera. In ogni caso, stop alla dietrologia maligna: non c’è censura, semplicemente una decisione condivisa. Ci sarà invece (a dicembre) la serie americana Leverage, che ha un nuovo volto: quello di Elisabetta Canalis, ieri tra l’altro protagonista di un siparietto con Victoria Cabello pronta a riaccendere Victor Victoria. Infine, certo, Lilli Gruber, elegantissima e pure soddisfatta del suo Otto e Mezzo. Insomma, il clima è di soddisfazione, come si intuisce dalle parole di chi il palinsesto lo vive minuto per minuto, ossia il direttore Lillo Tombolini, un uomo tv completo e collaudato che mai una polemica inutile ma solo lavoro sette giorni su sette. Tocca invece a Giovanni Stella, vicepresidente di Telecom Italia Media, non usare mezze misure: «Avevo tre obiettivi: ridurre le perdite, non perdere ascolti e dare più centralità a Telecom Italia Media all’interno di Telecom». Bisogna dire che ci è riuscito e adesso La7 è un autentico network che fa opinione e sfrutta tante piattaforme diverse: oltre alla rete tradizionale sono arrivati la neonata La7d sul digitale, il sito La7.it, La7 on demand e La7.tv, che è una catch up tv che offre un servizio web con quale rivedere i programmi on demand (e gratis) in qualità broadcast digitale. Il futuro, è inevitabile, passa da qui.
In più c’è anche Mentana.
L’abbronzato Gad Lerner, che tornerà con L’Infedele, lo ha definito «uno che arriva con un ritardo di nove anni e mezzo», riferendosi alle trattative che avrebbero dovuto portare Mentana nel terzo polo tv. Roba del passato e sapete tutti come è finita. Adesso però Mentana c’è per davvero, non ha ancora firmato il contratto «per questioni burocratiche» ma a inizio luglio sarà in redazione. E poco dopo inizierà pure a condurre l’edizione delle 20 e chissà che effetto farà vederlo in video, dopo nove anni al Tg1 e una decina al Tg5, dietro la scrivania di un altro telegiornale. Lui, modesto, dice di essere «un panettiere che sforna notizie tutti i giorni». In realtà dietro al suo arrivo c’è stato un bel bailamme. Lui spiega che «i contatti sono iniziati già due settimane dopo la rottura con Mediaset» e Stella abbozza che per la rete non era il momento giusto. A fine maggio la ripartenza. Giusto qualche giorno dopo Mentana ha incontrato («per caso») il premier Berlusconi al Quirinale: «Quando mi ha visto, mi ha detto: “Mi piacerebbe tornassi a Mediaset”». E in effetti l’offerta economica - spiega Mentana, che avrebbe dovuto riprendersi Matrix - «sarebbe stata molto più vantaggiosa». Però niente: ha scelto La7. «Costerò 160mila euro lordi» annuncia, anche se dalle battute di Stella si capisce che forse, benefit compresi, sarà di più (sembra circa mezzo milione). Tutto bene, tutti felici. A parte Antonello Piroso, che era direttore del tg, ha inventato Omnibus, conduceva anche Niente di Personale e ora è spiazzato dall’arrivo di Mentana. Si dice sia pronto a tornare a Mediaset.
«Gli ho fatto una proposta per restare e attendo la risposta: spero accetti» annuncia Stella che, per la cronaca, conferma di non essere famoso «per sensibilità, dolcezza e bon ton». A giorni si saprà se invece diventerà famoso per la missione impossibile di tenere Mentana e Piroso sotto lo stesso tetto, pardon nella stessa rete.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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