"Sei stato eccezionale". Sia sul palco
che nel dietro le quinte, Silvio Berlusconi
non nasconde la sua soddisfazione
per l'intervento di Gianfranco Fini.
«Per spazzare via malignità e malizie sul
fatto che io e lui non ci si voglia bene e
non si condividano gli stessi ideali», dice
davanti alla platea appena il leader di
An conclude il suo discorso. Perché,
spiega qualche minuto dopo durante
un brindisi in una saletta nel retropalco,
«hai fatto un intervento eccellente». Al di
là dei distinguo che, spiegherà nel pomeriggio il premier in privato,
«erano attesi
e prevedibili». Sui temi etici, come
sull'immigrazione.
Meno, invece, l'affondo
sul referendum elettorale che in
casa Lega qualche fibrillazione la provoca.
Il punto, chiosa però Paolo Bonaiuti
lasciando la Nuova Fiera di Roma, «è che
da oggi cambia l'approccio». Nel senso,
spiega il portavoce del Cavaliere, che
«unpartito che è al 43% e punta al 51 non
può non conciliare posizione e idee diverse
». «Posizioni di minoranza», come
le chiama Fini durante il suo intervento.
L'importante, insomma, è «saper fare
sintesi». E l'impressione durante il brindisi
con il prosecco e davanti a qualche
fetta di ananas è che tra Berlusconi e Fini i rapporti non siano mai stati così sereni
come in queste ore. Questo racconta
chi era presente, da Bonaiuti a Sandro
Bondi passando per Ignazio La Russa e
Maurizio Lupi. Perché i distinguo del
leader di An, insiste il portavoce del premier,
«erano noti». Ma soprattutto perché
ben più numerosi sono stati i punti
in comune. Tanto che prima di congedarsi
per andare a rivedere e limare il
discorso conclusivo di oggi, Berlusconi
si complimenta senza incertezze:«Gianfranco,
sei stato eccezionale. In molti,
molti passaggi sembrava l'intervento
che avevo in mente per domani». «Ora
dovrò rivederlo - aggiunge scherzando - altrimenti
non mi resta nulla da dire...».
Dopo settimane in cui si è scritto e letto
sui giornali di incomprensioni e dubbi,
dunque, il Congresso fondativo del
Pdl riesce nell'impresa di riportare le
lancette dell'orologio indietro di quindici
anni. A quando Berlusconi ebbe il coraggio
di schierarsi con Fini nella corsa
a sindaco di Roma per dar vita, qualche
mese dopo, al Polo della libertà e del
buongoverno. Con riconoscimenti e ringraziamenti
reciproci, con l'abbraccio
davanti alle telecamere e alle bandiere
tricolori in sala ma pure con un brindisi
e una stretta di mano a porte chiuse non
certo a uso e consumo dei fotografi. Salvo quello ufficiale, che immortala Berlusconi e
Fini mentre si stringono la mano
in un momento che i due non esitano a
definire «storico».
Un'istantanea tanto
importante che il fotografo preferisce ripeterla,
tanto che il presidente della Camera
- ormai arrivato davanti alla macchina
insieme alla compagna Elisabetta
Tulliani -è costretto a rientrare nel padiglione
che ospita il congresso.
Un giornata, dunque, che consacra il
Pdl. Da oggi, spiega Berlusconi a una
televisione francese, «la mia vita è cambiata
».«Sono molto contento del mio mestiere
- aggiunge - anche se bisogna domandare agli italiani se la loro vita è cambiata
o meno da quando sono sceso in
politica». Io, aggiunge, «sono sereno» e
venerdì «ho provato un'emozione profonda
» perché «mi sento caricato di una
grande responsabilità».
Che il Cavaliere
sta affrontando con la consapevolezza
di quel cambio di marcia a cui accennava
Bonaiuti, conscio che il Pdl è qualcosa
di più grande ma anche di diverso da
Forza Italia. Così, ci sta che Berlusconi
decida di limitare al minimo i bagni di
folla, quel contatto diretto con la sua
gente che negli anni è stato il suo carburante
preferito. Solo qualche abbraccio
e poche foto scattate durante l'ingresso
alla Nuova Fiera di Roma da un'entrata
laterale. Un breve saluto dal palco, con
la mano e senza parlare al microfono, e
poi via in prima fila affianco a Fini ad
ascoltare gli interventi.
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