Festività, giorni ideali anche per i furti. Così, una sorta di Banda Bassotti dello Spezzino ha pensato bene di mettere a frutto mesi e mesi di appostamenti organizzando una scorreria in unindustria che si occupa di impianti elettrici per la nautica e di allestimenti per imbarcazioni. Roba di pregio, che si smercia facilmente.
I «soliti ignoti» hanno aspettato il pomeriggio tardi, luscita dellultimo turno di lavoratori prima della chiusura per ferie. E sono entrati in azione.
«Passatemi il tronchese» fa il capo. Il lucchetto salta. «Seguitemi, ma mi raccomando! Senza far rumore». Non ci devessere nessuno, non cè nessuno, ma intanto è meglio essere prudenti. «Siamo o non siamo dei professionisti?» fa sempre il capo, che ha laria di uno che se ne intende.
Entrano nello stabilimento, neanche lidea che uno faccia il palo. «Tanto, non cè nessuno...». Cominciano la razzia: nei sacchi finiscono oggetti da migliaia e migliaia di euro di valore.
Per essere dei professionisti, è vero, ci mettono fin troppo tempo, fanno anche un po troppo casino, ma insomma. Tanto, non cè nessuno... Invece, qualcuno vede e provvede.
Nessun intervento soprannaturale: chi vede e provvede a telefonare al 113 è uno che le festività gli fanno un baffo, uno che il lavoro è la sua seconda pelle, uno che la produttività lha bevuta col latte della tata.
Dunque: lo stakanovista che lavora anche a Natale e Capodanno vede il trambusto, capisce cosa sta succedendo e realizza: «Pronto, venite subito. Cè una squadra di malviventi che sta rubando in fabbrica».
I ladri sentono le sirene delle volanti mentre hanno ancora, letteralmente, le mani nel sacco. È un attimo: «Che facessimo, capo?».
Ma prima di scappare, lancia lanatema: «Che gli venisse unaccidente! Ma come? Vuoi vedere che ci ha fregato il governo che costringe la gente a fare gli straordinari».
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