da Bologna
Ladri di biciclette nellanno 2006. Una storia però che nulla a che a che fare con la lacrimevole storia di «bisogno e povertà» raccontata da Vittorio De Sica nel suo celeberrimo film.
Davvero singolare, infatti, il modo di fare il pendolare scelto da un ladro di 51 anni, che settimanalmente raggiungeva in treno Imola dal capoluogo per farvi poi ritorno in sella a una bici, scelta tra quelle più fiammanti. Con sé il ladro di biciclette teneva sempre uno zaino contenente pinze, tenaglie e cacciaviti, perché per appropriarsi delle «due ruote» a volte doveva faticare un po per liberarsi di lucchetti, o di quelli che per lui erano «i lacci e lacciuoli» del mestiere.
Ma al 41° colpo dellanno la sua faticaccia (perché di faticaccia si tratta, in quanto come al solito dopo il furto si faceva circa 35 km per raggiungere Bologna, meta finale la zona del mercato della «Montagnola» dove provvedeva alla vendita a prezzi da saldo), in prossimità del traguardo in via dellArchiginnasio, nel pieno centro del capoluogo, ha trovato ad attenderlo una pattuglia di agenti del Commissariato di Imola, che hanno posto fine al suo «viaggio».
La polizia infatti aveva individuato luomo nei pressi dellospedale di via Amendola, mentre armeggiava e saliva poi in sella alla bici.
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