C'è Andy Warhol, l'artista americano del Novecento ideatore della Pop Art. C'è Napoli, a cui Warhol fu legato anche per merito della Galleria Amelio, che Lucio Amelio (1931-1994) decise di aprire nel 1969 e che oggi continua ad esistere grazie alla Fondazione omonima. E poi c'è Milano, per l'esattezza il quartiere Lambrate che, fino al 25 giugno, riunisce tutti questi elementi grazie alla mostra «Andy Warhol. Spring Pop a Milano» nella galleria AICA-Andrea Ingenito Contemporary Art in via Privata Massimiano 25. È un'esibizione piuttosto insolita, che racconta elementi meno frequentati dell'immensa attività dell'artista americano anche grazie ad un legame con la Fondazione Amelio che ha prestato alcune delle opere.
È infatti in mostra un Warhol che ha forti connessioni con l'Italia, Napoli in particolare, e non solo perché trionfano su una parete della galleria due raffigurazioni del Vesuvio, ma anche perché si trova un carboncino direttamente eseguito da Warhol e ricavato da una fotografia del barone Wilhelm Von Gloeden, parte di una serie scattate in Italia e che ritraggono giovani davanti al mare.MCB
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