La storia si ripete. Dopo il disastro ambientale provocato dalla Lombarda Petroli circa quattro mesi fa, nelle acque del fiume Lambro torna il petrolio. Due notti fa nuovo versamento di idrocarburi nelle acque del fiume, nel tratto vicino al parco di Monza. Tempestivo è stato lintervento degli agenti della polizia provinciale e dei sommozzatori della protezione civile che hanno installato barriere oleoassorbenti e decine di cuscinetti per contenere gli olii industriali riversati nel fiume. Al termine delle operazioni di contenimento, sarà necessario intervenire con opere di bonifica per rimuovere e smaltire il materiale inquinante dalle acque del fiume.
Lassessore alla Sicurezza e Protezione Civile, Luca Talice, ha anticipato la volontà di avviare uno studio pilota degli scarichi che si immettono nella rete fognaria lungo il Lambro, in collaborazione con i Comuni: «Avvieremo un censimento delle aziende che insistono sui tratti più critici del fiume - ha detto Talice - in modo da aumentare i controlli e prevenire questi infelici e numerosi episodi».
«Il Lambro resta in pericolo - hanno affermato Dario Allevi, presidente della Provincia, e Fabrizio Sala, assessore allAmbiente -. Anche in questo caso lincidente è stato provocato da irresponsabili che considerano il fiume come una vera e propria discarica. Lavoreremo insieme alle forze dellordine perché vogliamo al più presto nomi e cognomi dei colpevoli: intanto i nostri uomini stanno concludendo gli interventi per bonificare larea e contenere la macchia oleosa».
Dopo il caso della Lombarda Petroli, ancora non si sa nulla delle aziende a rischio che si trovano lungo il corso del Lambro. Lo dicono il capogruppo del PD in provincia di Monza Gigi Ponti e il consigliere provinciale Domenico Guerriero.