Lampade da collezione Suprema

Albino Boffi

Scegliere oggi una lampada è davvero un'impresa. Nella maggior parte dei casi si finisce con rivolgersi a modelli del passato o che ne richiamano fortemente le linee, sia per essere abbastanza sicuri di non sbagliare sia perché in effetti se ci capitaci entrare in uno di quei centri che vendono lampada e lampadari, abat-jour o spot, appliques o steli l'offerta è talmente varia che non è assolutamente possibile raccapezzarsi. L'ideale sarebbe quello di recarsi in un negozio di arredamento di buon nome dove, anche se l'offerta è ben più circoscritta, se non altro ha una sua logica e una sua coerenza con la decorazione di un interno.
In ogni modo esistono opere di architetti preparati che colpiscono per l'inventiva e la creatività, con prodotti che permettono di donare all'ambiente aspetti insoliti ma interessanti. Ecco allora alcune versioni di «Suprema», creata da Maurizio Ferrari. Ha una luce che ti sorprende, capace di prendere i colori, i toni, i volumi dello spazio dove è inserita, sempre viva e in simbiosi con il suo contenitore. Essa nasce pensando alla magìa degli specchi e così la luce è filtrata dal materiale traslucido del corpo centrale di ogni elemento. Il risultato sta nel fatto che nuove sensazioni si insinuano tra le sue aperture e le sottili fessure e le geometrie si rivelano inaspettate e a volte irripetibili. Interessanti sono le configurazioni possibili che si legano bene sia per quanto riguarda gli accostamenti con la tradizione sia che con un contesto decisamente più moderno.
Da rimarcare è anche il fatto che questa «Suprema» fa parte di una collezione varia e sofisticata,creata da una firma emergente nel settore, come quella di «Solzi Luce» di Cremona.

Non è mai male una voce fuor dal coro in mezzo a mille banalità o false invenzioni.

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