Lampedusa - Una situazione ai limiti del tracollo. Le navi continuano la spola con il resto dell'Italia per trasferire gli immigrati, ma gli sbarchi non si arrestano e arrivano più persone di quante ne vengano portate via. Sono ormai 6.200 i clandestini presenti sull’isola. Troppi per il centro d'accoglienza che ne può ospitare appena 800. Troppi anche per "Lampedusa accoglienza", la società che gestisce l’accoglienza dei migranti in arrivo nell'isola e che può distrubuire solo 4.200 pasti al giorno. Almeno 2 mila persone, quindi, non possono mangiare. Aumentando i rischi per la tenuta dell’ordine pubblico. Senza contare che "per gestire l’emergenza la Regione siciliana ha già speso 2 milioni e 240 mila euro", come ha detto il presidente della Regione, Raffaele Lombardo.
Una bomba pronta a scoppiare "Se domani l’isola non si svuota perchè non arrivano le navi a Lampedusa avremo una bomba pronta ad esplodere". Questa è la situazione secondo l'assessore alla Salute della Regione Sicilia, Massimo Russo. Con 6200 immigrati sull'isola il rischio epidemie è ormai altissimo. "La situazione igienico sanitaria è al limite", ha detto Russo. Un allarme concreto, quello che da giorni lanciano le autorità siciliane: "Se questi immigrati, provenienti nelle ultime ore dall’Eritrea, e dall’Etiopia, non solo dalla Tunisia, restano per troppo tempo nelle condizioni fisiche in cui arrivano", avverte l'assessore, "diventa molto facile il rischio di trasmissione di malattie per via orofecale. Un numero considerevole di immigrati arrivati nelle scorse ore, erano disidratati e sono stati curati nel poliambulatorio allestito dalla Regione da salmonella e diarrea", anche se precisa che per il momento "nessuna malattia infettiva, nè altre patologie diffuse sono state riscontrate ad oggi nel centro di accoglienza e tra gli immigrati". Il rischio aumenta con l'arrivo di barconi da Eritrea e Somalia, perché gli immigrati affrontano viaggi di 15-20 giorni in condizioni igieniche precarie.
La soluzione di Bossi Il leader della Lega, Umberto Bossi chiede l'intervento dell'Unione europea e sintetizza con un'espressione dialettale la sua ricetta per far fronte all'emergenza: "Fora d'i ball', Nessuna regione è contenta di prendere gli immigrati, la prima cosa da fare è partire dall'isola e portarli a casa loro". E le parole del Senatùr riaccendono la polemica. Il segretario Pd, Pier Luigi Bersani, minaccia: "Se il governo, come Bossi, dice ’fora dai ball’, faccia da solo". Bersani dice che il Pd è pronto a collaborare purchè il governo parli con una voce sola e che non sia sul tenore delle parole usate dal leader del Carroccio: "Noi di fronte a un’operazione organizzata e seria siamo, ventre a terra, disponibili". E il governatore Lombardo chiede a Bossi di vergognarsi "per quello che ha detto. Se avesse vistoqual è la situazione a Lampedusa si dovrebbe vergognare ancora di più".
Sei navi per svuotare l'isola In attesa del Consiglio dei ministri straordinario, previsto per domani,
il prefetto Giuseppe Caruso, Commissario straordinario per l’emergenza
immigrati, ha confermato
"l’arrivo di sei navi per
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