Gaetano Ravanà
da Lampedusa
In 1500 sono scesi in piazza a Lampedusa ieri mattina per lo sciopero generale, organizzato dai pescatori. Da tempo la marineria locale era in fermento perché il governo regionale, malgrado una legge ad hoc e malgrado le numerose rassicurazioni, non ha mantenuto gli impegni con i pescatori, costretti a pagare il carburante 0,616 euro al litro contro lo 0,449 che viene praticato a tutte le altre marinerie siciliane. I pescatori lampedusani, per di più, devono sobbarcarsi le spese per il trasporto del greggio da Porto Empedocle o Gela fino a Lampedusa. Una situazione non più sostenibile, visto che già la marineria locale deve fare i conti con la penuria del pesce (la concorrenza nel Mediterraneo è spietata), ma anche con le difficoltà di mercato visti gli scarsi collegamenti con la terraferma. Insomma, i pescatori lampedusani non riescono più ad andare avanti, i costi sono aumentati sensibilmente e i guadagni, al contempo, sono precipitati. Quando c'è maltempo e la nave di linea non arriva a destinazione, il pesce va a male. E questo pericolo, purtroppo, adesso che sta arrivando l'inverno, è incombente. I pescatori già da tre giorni avevano incrociato le braccia e un nutrito gruppo ha occupato anche l'aula consiliare. Ieri lo sciopero generale. La gente non ha consentito l'attracco al porto della motonave Laurana che collega le Pelagie a Porto Empedocle. Il comandante della Laurana ha atteso per diverse ore, anche perché a bordo c'erano diversi passeggeri. Ma non è valso a nulla. Nemmeno con l'intervento delle forze dell'ordine si è riusciti a fare attraccare il traghetto, che così è stato costretto a tornare indietro. Adesso i pescatori rischiano di essere denunciati per interruzione di pubblico servizio. «Questo è il male minore - hanno detto alcuni di loro -, siamo stanchi di essere presi in giro dai nostri politici, Lampedusa non può continuare ad essere maltrattata. In questi ultimi anni abbiamo avuto grossissimi problemi anche per i continui sbarchi. È bastato che qualche organo di stampa dicesse che i pesci si cibano dei corpi senza vita di chi annega ed ecco che per mesi il nostro pescato è rimasto invenduto».
Il sindaco di Lampedusa, Bruno Siragusa, sta cercando in tutti i modi di venire incontro alla marineria, considerato che il settore, così come il turismo, rappresenta l'unica risorsa per l'economia locale.
Lampedusa bloccata dai pescatori
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.