Il braccio di ferro diplomatico tra Italia e Malta sulla responsabilità nei soccorsi ai barconi di immigrati diventa una «guerra» a colpi di filmati e scatti fotografici. Ieri lintervento di un pattugliatore della Guardia di Finanza ha soccorso un altro gommone con 57 migranti al largo di Lampedusa. A bordo sono stati trovati giubbini di salvataggio in uso alla Marina militare di Malta. Loperazione è stata filmata da una motovedetta maltese che aveva «scortato» il battello fino al limite delle acque territoriali. Quando i militari italiani si sono accorti che lintera operazione veniva ripresa, hanno deciso di «documentare» a loro volta la presenza dei colleghi maltesi immortalando lunità con la bandiera dellisola.
Intanto non si placano le polemiche dopo quanto dichiarato nei giorni scorsi dopo il racconto dei cinque profughi eritrei tratti in salvo da unaltra motovedetta della Gdf. I 73 compagni di viaggio dei sopravvissuti sarebbero morti durante la traversata. Gli immigrati avevano riferito che mezzi maltesi non li avrebbero soccorsi, limitandosi a fornire loro alcuni salvagente e il carburante necessario per proseguire la rotta verso Lampedusa. Una versione smentita dalle autorità della Valletta, secondo cui i cinque eritrei, giunti a Lampedusa in condizioni pietose, «stavano bene, avevano la barba fatta e i capelli in ordine». La Procura di Agrigento, che indaga sulla tragedia, ha annunciato una rogatoria internazionale con Malta per omissione di soccorso.
Gli ultimi dati sullimmigrazione via mare diretta nel canale di Sicilia e in Sardegna (fonte Fortress Europe) parlano di 42 morti e 373 dispersi. Nonostante questo, si tratta nel numero più basso di vittime da otto anni (2002) a questa parte. Il numero maggiore di tragedie si è verificato nel 2007 con 146 morti accertati.
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