Lampedusa, strage infinita Morti trenta clandestini

Tre cadaveri già recuperati, 25 i dispersi. Annegati nel tentativo di aggrapparsi alle funi

da Catania

In tre sono annegati nel mare grosso sotto gli occhi dei marinai della «Fenice» che tentavano disperatamente di strapparli alla furia delle onde. Sono morti nell'ultimo disperato atto di aggrapparsi alle funi e potere raggiungere la terraferma.
Nella porta del Mediterraneo, a Lampedusa, l'ultima tragedia del mare è datata 14 luglio 2008. Solo ieri tre morti - ma il numero è destinato ad aumentare - venticinque i dispersi. Quarantasette sono stati invece tratti in salvo.
La tragedia ieri si è consumata nella tarda mattinata. L'allarme per un piccolo guscio galleggiante in difficoltà era scattato a notte fonda dopo una telefonata fatta da un cellulare satellitare. «Veniteci a prendere - aveva detto uno dei clandestini in un italiano stentato - siamo in mezzo al mare, prendiamo acqua». È bastato un controllo attraverso le coordinate fornite dal Gps per capire che la piccola barca era lontanissima, in un punto in mezzo al mare più vicino a Malta che alle coste siciliane. È così scattato l'allarme «rosso». Prima è decollato un aereo Atlantic, che nonostante l'oscurità è riuscito ad avvistare il gommone, poi, nella zona, è stata dirottata la Corvetta Fenice, impegnata nel pattugliamento congiunto del Canale di Sicilia, nell'operazione «Frontex» dell'Unione Europea. All'alba la nave ha raggiunto l'imbarcazione: il gommone con un'ottantina di clandestini è stato intercettato a 75 miglia a sud est dell'isola, in acque maltesi. La barca era stracarica. Convinti del tempo buono gli immigrati avevano tentato la traversata esagerando nel numero di uomini a bordo. Uno sull'altro, alla vista della nave, si sono lanciati in mare per attirare l'attenzione e fare scattare il loro ripescaggio che è iniziato tempestivamente, ma che è stato ostacolato dal mare agitato. Nel frattempo l'imbarcazione si è rovesciata e tutti sono finiti in acqua. Tre clandestini nel disperato tentativo di raggiungere le funi per essere issati sono annegati sotto gli occhi dei loro fratelli musulmani. Venticinque almeno i dispersi nel mare in tempesta.
Nello stesso tratto di mare è stato avvistato un altro barcone in difficoltà con 350 clandestini a bordo. poi scortato fino al porto di Lampedusa, dove è arrivato in serata.

Non si hanno notizie invece della terza imbarcazione, con a bordo 5o clandestini, che ieri era stata segnalata in mare.
Con l'arrivo continuo di immigrati scoppia il centro di prima accoglienza di Lampedusa. Dopo l'ultimo maxi sbarco le presenze sono schizzate nuovamente a oltre 1.300, il doppio della capienza massima.

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