Intervistato da Libero il 3 settembre u.s. sulle candidature al nord, lOn.le La Russa ha assicurato che in Lombardia il candidato resta Formigoni (è d'obbligo tuttavia aggiungere che potrebbe essere il Ministro Gelmini); che in Veneto oltre alluscente Galan, non è da escludere la candidatura di un Ministro, Brunetta. Ha puntualizzato che le pretese di Lega Nord devono essere rivolte allEmilia, Liguria, Piemonte, regioni queste importanti ma difficili da conquistare. È dobbligo aggiungere che il Piemonte, con una candidatura molto forte, quale quella del quotatissimo Cota (non dovrebbe essere presentato il già sconfitto Ghigo) potrebbe essere facilmente conquistabile.
In Liguria, sempre secondo La Russa, il migliore candidato potrebbe essere un ministro, Scajola. È da sottolineare che candidature forti con ministri in campo, quali la Carfagna in Campania, la Meloni nel Lazio, Matteoli in Toscana, vanno collocate in una strategia di rafforzamento e di estensione della mappa del potere regionale in vista del decentramento fiscale istituzionale.
Rispondono inoltre alla logica di avvicendamento nella compagine governativa, di delocalizzazione di esperienze maturate al centro e di nuovi assetti organizzativi allinterno del Pdl. Considerato che La Russa non parla mai a vanvera, men che mai da Triumviro del Pdl e di attento conoscitore della realtà politica ligure e delle sue necessità è facile concludere che la sua intervista ha aperto nuove prospettive alla partita che si gioca in Liguria e che dobbiamo vincere con il miglior candidato a fronte di un competitor di alta formazione politica e di grande capacità mediatrice.
La proposta di la Russa, immediatamente sommersa - senza prima aver ascoltato la basa elettorale e la militanza del Pdl - da un ventaglio di dichiarazioni corredate da fotografie in pose sorridenti e perfino declassata da concetto politico ad un semplice espressione di affetto e stima per leccellente uomo politico, non è stata colta nella sua sostanza e portata politica. Non è stata interpretata nei suoi giusti termini politici complessivi, nel quadro del non facile processo del totale decentramento dei poteri dello Stato da sostenere con validi governatori regionali, affidabili interlocutori del Governo.
Dobbiamo candidare i ministri nelle regioni di sinistra perché in ballo non cè solo una partita politica ma lobiettivo di conquistare la maggioranza nella Conferenza Enti regionali - Stato che ora è in mano al Pd (presidente l'emiliano Vasco Errani) che la usa per boicottare le riforme, frenare il federalismo, bloccare i fondi e vanificare le norme generali (es. piano casa) fissate dal Governo.
Questa è la sostanza politica. Dobbiamo privarci di alcuni ministri per raggiungere questo obiettivo, mettendoli al servizio degli interessi generali e superiori del Paese in un passaggio molto difficile della vita nazionale.
Questo è il senso politico e il significato della proposta di La Russa.
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