Al di là delle colonne d'Ercole, fino ad arrivare dove ben pochi erano giunti prima. Quest'impresa alla «Star Trek» fu compiuta del varazzino Lanzerotto Malocello che, anticipando di quasi due secoli Cristoforo Colombo, affrontò il mare oltre lo stretto di Gibilterra e approdò alle Canarie, imponendo il nome «Lanzerota» all'isola più nord-orientale dell'arcipelago, a un centinaio di chilometri dalla costa marocchina, conosciuta oggi come Lanzarote.
Non vi sono certezze sulla sua data di nascita, collocabile nella seconda metà del Duecento, e neppure su quella di morte. Ma anche sul periodo di partenza e approdo a Lanzarote non tutti gli storici concordano. Ermanno Sommariva ha compiuto ricerche presso la Biblioteca Civica di Varazze e ne ha ricavato notizie documentate, pubblicate sul sito globalgeografia.com.
Sommariva scrive in prima persona, immaginando che sia lo stesso esploratore redivivo a parlare ai lettori del XXI secolo. La sua famiglia era composta da mercanti, navigatori e proprietari terrieri che vantavano anche titoli nobiliari. Il cognome Malocello deriva dal simbolo della famiglia, il «malus Augellus», ossia la civetta, uccello del malaugurio. I Malocello erano feudatari di Celle Ligure e Albisola ed estesero il dominio anche su Varazze, a partire dalla seconda metà del 1100. È probabile che il nobile ligure non fu spinto nell'impresa solo dalla ricerca di una nuova via commerciale, ma anche di giacimenti d'oro a sud del Marocco.
Nel 1291 i fratelli Ugolino e Vadino Vivaldi si erano già avventurati oltre Gibilterra, ma erano scomparsi nell'Atlantico. A Lanzerotto le cose andarono meglio ma non tutto filò liscio, perché i Guanci, gli indigeni di Lanzarote, erano guerrieri indomabili e gli scontri non mancarono. Secondo alcuni, egli si stabilì sull'isola e vi trascorse il resto della vita, ma una ricostruzione pubblicata nel 2006 da «Il Giornalino», notiziario delle frazioni e della città di Varazze, sostiene che lo scopritore arrivò a Lanzarote nel 1312, ci rimase circa un ventennio e fu poi scacciato da una rivolta dei Guanci. In ogni caso, visse a lungo in un fortino che aveva costruito sull'isola.
Ermanno Sommariva cita le prove della scoperta di Lanzerotto, a partire dalla gran carta catalana di Angelino Dulcert, che risale al 1339 con l'indicazione: «Insula de Lanzeroto Malocellus», ornata con lo stemma genovese della croce rossa in campo chiaro. Altre carte e planisferi, disegnati nel XV secolo, confermano che fu lo scopritore varazzino a dare il nome all'isola nelle Canarie. Tuttavia, non riuscì a creare colonie permanenti, nonostante avesse ottenuto il feudo dal re del Portogallo, sia per i conflitti con gli indigeni, sia per le scorrerie dei castigliani, avversari dei portoghesi.
Gli scontri continuarono dopo la sua morte e, per tutto il Quattrocento, proseguì la disputa tra Portogallo e Spagna, che si è risolta a favore di quest'ultima. Le eruzioni avvenute nel corso del Settecento hanno rimodellato la zona dell'attuale Parco Nazionale Timanfaya, dando nuova forma alle imponenti catene montuose vulcaniche. Il parco è stato scelto per girare parte del film «2001 Odissea nello spazio», grazie al suo tipico paesaggio lunare.
I contrasti tra le dune scurissime e spiagge di sabbia fine color ocra, bagnate da un mare cristallino, colpiscono oggi i turisti, come affascinarono Lanzerotto Malocello e i suoi compagni, uomini dalla cadenza ligure che avevano affrontato «il mare oscuro», vincendo la sfida.
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