L'Apocalypto dei Maya da Jane Fonda a Mel Gibson

Giorgio Bianco, Vietato parlare,Leonardo Facco Editore 2004, 10,32 euro, 124 pagine.
Pagina 44: «Jane Fonda si è spinta ad affermare che gli aztechi “avevano una migliore religione e un migliore sistema sociale di quello imposto con la violenza dai cristiani”».
Pagina 43: «I maya crollarono per collasso ecologico autoindotto, provocato da una totale dedizione a guerre».
Pagina 44: «Una religione basata su sacrifici umani di massa, che arrivavano a coinvolgere fino a 80mila vittime per volta, orrendamente massacrate sulle grandi piramidi che servivano da altari: quattro preti afferravano la vittima scaraventandola sulla pietra sacrificale. Quindi, il Gran Sacerdote piantava il coltello sotto il capezzolo sinistro facendosi largo attraverso la cassa toracica, finché, rovistando a mani nude, non riusciva a strappare il cuore ancora pulsante e a metterlo in una coppa per offrirlo agli dèi. Dopodiché, i corpi venivano fatti precipitare dalle scale della piramide. Ad attenderli, al fondo, c’erano altri preti che incidevano ogni corpo sulla schiena, dalla nuca ai talloni, e ne strappavano la pelle in un unico pezzo.

Il corpo scuoiato era preso da un guerriero che lo portava a casa e lo faceva a pezzi. I quali erano offerti agli amici, oppure questi erano invitati a casa per festeggiare con le carni della vittima. Le pelli, invece, conciate, servivano da abbigliamento alla casta sacerdotale».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica